Festa del Rifugiato. Anche a Modica si tiene la celebrazione indetta dalle Nazioni Unite. L’assessore Floridia: ”La società deve conoscere per capire il fenomeno”

Rita Floridia

Lunedì 20 e martedì 21 giugno anche a Modica si celebrerà, dalle 10 alle 19, come in tutto il mondo per iniziativa delle Nazioni Unite, la Festa del Rifugiato, organizzata nell’ambito del progetto Babel, dalla Cooperativa Sociale “Azione Sociale e patrocinata dall’assessorato ai servizi sociali del Comune. La festa del Rifugiato si svolge sotto l’alto patrocinio dell’UNHCR. Il luogo di svolgimento delle iniziative la struttura, nel centro dove è attivo il  Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, sulla variante ex SS 115.

Il tema delle due giornate è piuttosto esemplificativo: “Comunità aperte e solidali per un futuro condiviso. L’accoglienza , un punto di partenza”.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di permettere alla popolazione autoctona ma anche agli addetti ai lavori di entrare direttamente in contatto con gli immigrati accolti.
Gli organizzatori hanno voluto insistere proprio sull'”apertura” in tutte le sue forme.
Si inizia “aprendo” le porte della struttura a tutti coloro che desiderano conoscere, incontrare e scoprire la realtà dei progetti: se da un lato la popolazione accoglie, in questo caso sono le beneficiarie che accolgono nella loro casa dove offriranno cibi cucinati da loro, dove daranno dimostrazione della tecnica delle treccine e dove intratterranno con i loro interventi.
Il programma della Festa del Rifugiato prevede, nelle due giornate, l’accoglienza e il saluto degli ospiti e la presentazione delle attività: degustazioni di piatti tipici, acconciature tipiche e gli interventi dei beneficiari.
Ci sarà anche la proiezione di foto su momenti particolari o quotidiani delle medesime.
Il 21 giugno, alle 18, come momento conclusivo, ci saranno riflessioni ed interventi da parte delle autorità che saluteranno e ringrazieranno tutti coloro che parteciperanno.
“La Festa del rifugiato, commenta l’assessore ai servizi sociali, Rita Floridia, segna un punto alto nel processo di riconoscimento dei diritti umani e nelle agibilità di elementari esercizi di libertà che vengono negati dai paesi di provenienza a chi ha chiesto in Italia rifugio e asilo politico.
L’apertura alla comunità locale mi appare un momento importante per rendere note le condizioni dei rifugiati e scoprire un mondo sul quale potersi formare un’idea chiara L’amministrazione sostiene e asseconda questo processo di integrazione, convinti come siamo che la persona è al centro del sistema sociale con le sue necessità e le sue esigenze a cominciare dall’uso della libertà di pensiero e di azione”.

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