Consiglio Comunale di Modica. Tre interrogazioni in question time. Seduta aggiornata per mancanza del numero legale

Foto consiglio comunale

Tre interrogazioni nella question time e consiglio aggiornato a domani alle 19 per mancanza del numero legale nel momento della votazione degli emendamenti relativi all’approvazione del regolamento comunale per il servizio di trasporto funebre.

Presenti diciotto consiglieri il civico consesso si apre con un minuto di silenzio, proposto dal presidente del coniglio comunale Garaffa, in memoria del prof. Saverio Terranova scomparso venerdì scorso, (i funerali si sono tenuti oggi), già sindaco e presidente del consiglio comunale di Modica.
In una comunicazione il presidente Garaffa informa che lunedì prossimo, 11 luglio p.v., alle ore 15.00 il direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa, Aricò, riceverà a Ragusa la conferenza dei capigruppo, il presidente del consiglio comunale, e l’amministrazione sui temi legati all’organizzazione del pronto soccorso al “Maggiore” Modica, così come richiesto dal civico consesso.
La question time viene aperta dal consigliere Tato Cavallino sulla sistemazione della piazzetta adiacente la pista di Elisoccorso proponendo la posa in opera di due canestri per un mini campo di basket e un verde attrezzato con bambinopoli.
L’assessore Pietro Lorefice replica sostenendo che nell’area sono state piantumati alberi e la zona sarà limitata ai pedoni e le banchine saranno sistemate. Una pista di atletica in terra battuta perimetrerà tutta l’area e si dichiara d’accordo per l’installazione dei due canestri. Per quanto riguarda la bambinopoli si potrebbero prelevare i giochi dalla zona Monserrato al momento inutilizzati. Lorefice riferisce che sarà progettato un campo di bocce al centro di quell’area, laterale all’elisoccorso.
L’interrogante si dichiara soddisfatto della risposta perché si tratta di fare sempre un passo avanti.
La consigliera Ivana Castello illustra un’interrogazione sulle spese comunali in regime di gestione provvisoria operate dall’amministrazione quando invece si dovrebbe trattare di pagamenti che rientrano in un elenco tassativo: assolvimento di obbligazioni già assunti, di quelle derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, nascenti da leggi tassative; spese per il personale; pagamento di residui passivi; pagamenti di mutui e canoni etc…
Rileva che la giunta con delibera n°113 del 6 maggio 2016 ha adottato l’atto sul “Festival della famiglia” che non rientra negli obblighi della gestione provvisoria e la proposta è stata formulata in piena gestione provvisoria e si denotano tre anomalie: non rientra nelle voci di spesa prevista dal comma 2 dell’art 163 del Tuel; manca di un formale provvedimento di impegno; non si comprende effettivamente quale sia l’effettiva spesa. La determina indica una somma di 800,00 euro mentre l’assessore Floridia parla di 1.500,00 euro e la somma anticipata all’economo coincide con i 1500,00 euro presunti dall’assessore.
Ad avviso dell’interrogante la delibera va revocata in quanto la spesa non si può fare come anticipazione all’economo come acquisto di materiale di cancelleria per gli uffici. Quindi ci si trova di contro con un obiettivo diverso rispetto a quello previsto e quindi illegittimo.
L’Assessore al bilancio Enzo Giannone conferma i limiti di spesa in periodo di gestione provvisoria. La delibera in discussione è stata strutturata in modo che fosse finanziata da un fondo di un vecchio capitolo di spesa del 2015 che riguardavano le anticipazioni all’economo. In quest’ambito la PO dei servizi sociali ha ritenuto che una parte di quell’impegno di spesa- toner stampanti- poteva essere impegnato nell’ambito dell’iniziativa del “Festival della Famiglia”. L’amministrazione è stata rassicurata da queste nuove destinazioni e non si sono fatti muovi impegni di spesa nel senso che la PO ha inteso agire in questo modo.
L’interrogante sostiene che la responsabilità è della PO ai servizi sociali che si è assunto la responsabilità dell’atto. Quindi la parte politica è esente da qualsiasi colpa: almeno questo si è capito. L’assessore al bilancio non può non accorgersi che questo atto non andava assunto e quindi bisognerebbe provvedere alla revoca.
Se così non sarà bisognerà trasmettere agli organi competenti l’atto: bisogna dare l’esempio che al comune di Modica è rispettata la legge. Si ritiene quindi soddisfatta della risposta Giannone quando è d’accordo sui principi della gestione provvisoria.
L’assessore Enzo Giannone ribadisce che la PO si è presa la sua responsabilità e l’amministrazione valuterà la revoca dell’atto.
Il consigliere Vito D’Antona illustra una interrogazione sul servizio riscossione tributi per il quale il responsabile del III settore ha impegnato la spesa di euro 62.500,00 sul bilancio 2016 ancora in corso di formazione, al fine di fare fronte ai costi discendenti dai servizi legati alla riscossione tributi affidati ad un consorzio. Nei fatti il costo è di 5oomila euro su base annua per cinque anni di cui 400mila euro a carico dell’utenza e 100mila euro del bilancio comunale. Consorzio che non ha i requisiti per svolgere il servizio ritenendo l’interrogante irrilevante ai fini giuridici l’iscrizione all’albo ministeriale di una società aderente al consorzio. Poi per l’affidamento andava fatta una gara di evidenza pubblica che non è stata fatta. Quando poi si parla di “aggio” non è un compenso a fronte di una prestazione ma il risultato di attività di riscossione: la competenza non è della giunta ma bensì del consiglio comunale. Poi ricorda come nuovi costi graveranno sui cittadini: 3,60 per cento per la riscossione ordinaria, 17 per cento per la ricerca dell’evasione, 7,50 per cento per la riscossione coattiva, 12,50 per cento per le quote inesigibili, tutti escluso Iva, oltre alle spese legale per i contenziosi. L’interrogante chiede all’amministrazione comunale sulla scorta delle sue perplessità e della nota del collegio dei revisori dei conti di revocare la deliberazione n 210 del 9 novembre 2015 e di sospendere i successivi provvedimenti adottati e di sottoporre urgentemente la questione, per competenza al consiglio comunale. Se si persevera su questa linea aderirà ad organi che potranno valutare la situazione dal punto di vista della legittimità.
L’assessore al bilancio, Enzo Giannone, valuta che c’è una competenza del consiglio comunale in tema di esternalizzazione del servizio. Dal 2011 l’ente soffre per la riscossione dei ruoli. Ad oggi chi non paga sta tranquillo perché non viene perseguito in modo efficace. L’amministrazione aveva il dovere di intervenire.
Il servizio di riscossione esternalizzato significa dare la gestione ad una ditta esterna.
Il termine che si dovrebbe utilizzare per la convenzione è attività di supporto (gestione banca dati e pulitura degli elenchi) alla riscossione dei tributi. Quindi non si tratta di una esternalizzazione perché l’atto doveva passare dal consiglio comunale. Con l’attività di supporto si è voluto aderire ad un consorzio. La convenzione fissa dei paletti nel mentre si pensa di attivare la riscossione coattiva che rimane del comune. L’unico elemento critico lo intravede nell’aggio e su questo aspetto opererà una verifica perché deve trattarsi di un corrispettivo.
Si riserva di fare tutti gli approfondimenti del caso e conferma comunque che si è agito entro ambiti di legalità.
L’interorgante rileva che la riscossione coattiva non può farla la società in quanto non ha l’iscrizione all’elenco depositato al Ministero delle Finanze.
Leggendo la convenzione afferma che il consorzio, sulla scorta degli accordi assunti, fa attività di riscossione e non di già di supporto. Sulla riscossione coattiva e sul contenzioso sarà il consorzio a fare l’attività e non l’ente, secondo la convenzione. Il comune non incassa nulla ma bensì è il consorzio che svolge l’attività di riscossione come un soggetto esterno con tutto quello che comporta e chiede ancora di revocare gli atti.
L’Assessore Enzo Giannone prende atto dei rilievi del consiglio Vito D’Antona ma sottolinea che è solo il comune che decide di attivare alcuni i servizi; in questo momento non c’è alcuna attività di riscossione.
Il consigliere Vito D’Antona informa l’assessore che la convenzione con il consorzio con determina della PO è stata già attivata.
Finita la question time, il presidente introduce il punto relativo al regolamento per il servizio di trasporto funebre che nei fatti sostituisce quello approvato con deliberazione del consiglio comunale n° 83 del 15 luglio 2010.
Il consigliere Giorgio Falco rileva che il regolamento intende liberalizzare il servizio di trasporto funebre supportata da norme e sentenze.
Il consigliere Falco illustra alcuni emendamenti discussi in commissione e votati all’unanimità.
Il presidente chiama la votazione sul numero legale in aula prima del voto sugli emendamenti che viene contestato dal consigliere Piero Covato che insiste per la votazione sugli emendamenti.
Si passa alla verifica del numero legale. Risultano presenti quattordici consiglieri: la seduta slitta di un’ora alle ore 10.00.
All’appello, alla ripresa dei lavori, manca il numero legale- presente solo il presidente Garaffa – la seduta viene aggiornata a domani alle 19.

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