Quanti danni provoca il cellulare durante la guida? La rubrica del dottore Federico Mavilla

Federico Mavilla

E’ inutile negarlo, ma quanti incidenti stradali sono causati per l’uso indiscriminato del cellulare !!..Quanti pianti, quante perdite, quante amarezze, quanti dolori… Eppure, non c’è verso di toglierci questa bruttissima, pericolosa e cattiva abitudine.
E’ bene ancora sapere che l’uso del cellulare in macchina è dannoso sia avendolo in mano ma anche, badate bene, col viva voce. Infatti, le mani libere non bastano.

Telefonare mentre si guida distoglie risorse cerebrali, riduce il campo visivo e rende due volte più lenti. Ecco, quindi, che abbiamo due nemici inconciliabili, la viva voce e anche gli auricolari.
Una recente ricerca inglese arriva a smontare la presunta assoluta sicurezza di telefonare “con le mani libere”. Infatti, non basta : è la testa che resta occupata, in alcune sue zone particolari, e la testa modifica la vista e influisce sulla rapidità dei riflessi. Questa è la «matassa» degli inconvenienti a telefonare, mentre si guida. I ricercatori hanno condotto indagini concrete con misuratori della traiettoria dello sguardo dei volontari messi al volante e sottoposti a conversazioni-test.
Quello che è emerso, è una incompatibilità dovuta alle aree del cervello preposte alla visione, che sono ovviamente fondamentali per la guida, ma che verrebbero impiegate anche per «vedere» gli oggetti, i posti, le persone nominati da chi ci sta parlando. Il potere visivo della concreta realtà della strada e dei suoi possibili ostacoli diminuisce, dunque, dato che non dispone più di tutte le risorse cerebrali preposte alla visione, ma le “spartisce” con le immagini suggerite da chi parla al nostro cellulare.
Entrando nei particolari: se si parla con un telefonino, che lascia le mani libere, si reagisce due volte più lentamente di fronte a un pericolo, ci si accorge della metà dei rischi, si coglie con lo sguardo un’area quattro volte più ristretta, rispetto a chi sta al volante senza essere distratto da una telefonata. Tipica, di chi interagisce con una conversazione via cellulare sia pure a mani libere, è la visione «a tunnel»: gli occhi si focalizzano su una piccola zona centrale davanti a sé, così non vedendo i rischi nell’area periferica della visione.
Per esempio, se chi telefona chiede: “dove hai messo quel tale documento?”, chi sente e guida mentalmente rivede tutta la casa o la stanza o il cassetto dove ha messo quel foglio. Una «visione immaginaria», certo, che però si avvale delle stesse aree cerebrali della visione concreta».
E se invece a parlare è un compagno di viaggio, un passeggero a bordo? Anche le sue parole hanno un potenziale «visivo». Certo, la sollecitazione risulta minore, che chi ci parla accanto invia anche segnali non verbali che rendono più fluida, «leggera» la conversazione. Soprattutto, chi sta a bordo, se si presenta un ostacolo o un punto difficile della strada, automaticamente smette di parlare e lascia libera la concentrazione di chi guida. Cosa che non fa e non può fare chi parla da lontano al telefono. ( fondazione veronesi)
In conclusione, che dire, se non che l’unico cellulare sicuro quando si guida è un cellulare spento.!!!
E non solo, a volte sarebbe piacevole e utile riuscire a poter “spegnere” anche certi passeggeri…

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