Ivana Castello(Pd) scrive al sindaco di Modica. Riceviamo e pubblichiamo

ivana castello

Signor Sindaco,

Oggi è il 22 luglio 2016. L’odierna interrogazione nasce sulla base di due atti comunali susseguitisi: un suo comunicato pubblicato sul sito del Comune qualche settimana fa; e la deliberazione di giunta n. 159 del 20 luglio. Considerate alcune dissonanze tra i due atti, sono stata costretta ad ampliare e a dividere in almeno due parti le riflessioni: quelle che riguardano il comunicato e quelle proprie della delibera.

Il comunicato e i relativi quesiti
Il comunicato a cui mi riferisco è quello su «l’estate 2016 Città/Mare», pubblicato nel sito del Comune di Modica. Dice di 144 iniziative, quarantotto culturali, settantatré musicali, quattordici teatrali e nove d’intrattenimento. Copriranno tre mesi: luglio, agosto e settembre. Costo tra 46/60 mila euro. Ho fatto un semplice calcolo: 46-60 mila diviso 144, ed è venuto un costo medio di 320-417 euro per iniziativa. Quasi ridicolo. Ma lei è molto bravo. Vi ha insino specificato che:

«nessuna cifra sarà impegnata nel bilancio comunale essendo queste risorse già introitate dalla lotta all’evasione della tassa di soggiorno.»

Nulla da eccepire. E’ fuor di dubbio che lei è nata per fare il sindaco. Anche se di sindacatura non intende, e direi giustamente, morire. Alcune considerazioni, tuttavia, sorgono, anzi, insorgono e gliele debbo dire. Anzitutto: c’è o non c’è una spesa a carico del bilancio? Perché a suo dire «nessuna cifra sarà impegnata nel bilancio comunale». Vuol dire, per caso, che Lei gestisce fondi che non sono iscritti in bilancio? Per carità, se è legale, nulla da obiettare. Per altro poco prima lei parla di un risparmio del 75% sui costi normali di mercato. Il residuale 25%, scusi l’insistenza, sarà o no a carico del bilancio comunale?
Ulteriori perplessità mi sono insorte in merito all’affermazione secondo cui:

«nessuna cifra sarà impegnata nel bilancio comunale essendo queste risorse già introitate dalla lotta all’evasione della tassa di soggiorno».

Dunque, mi sono detta, il sindaco ha svolto, con successo, un piano di lotta all’evasione della tassa di soggiorno, senza darne comunicazione al Consiglio e alla cittadinanza. Questo sicuramente gli fa onore, perché è la prima volta che un sindaco fa il proprio dovere in assoluto e quasi religioso silenzio. Non scherzo: è segno di umiltà e di senso del governo non intriso, questo è il punto, di interesse per la carriera politica. Mi pare di poter desumere, tuttavia, che anche a Modica esistono degli albergatori, diciamo così, lestofanti o, che è lo stesso, evasori dell’imposta di soggiorno. Giusto? E lei potrebbe averli denunciati, perché l’evasione è un reato. E, ancora, scusi tanta insistente curiosità: chi sono stati i soggetti incaricati di condurre questa lotta? In quale modo è stata condotta? Quanti e quali sono gli esercizi presso cui sono stati formalizzati i recuperi? E, infine, le somme sottratte all’evasione a quali anni si riferiscono? Esistono, immagino, dei verbali di accertamento e dei formali versamenti dell’evaso. Se eccedo la prego di tacermi e, comunque, mi dica il suo punto di vista; anche attraverso i giornali.

Per concludere, sia pure a fronte delle anzidette realizzazioni, le chiedo se è al corrente del fatto che siamo in regime di gestione provvisoria ex articolo 163, comma 2, del Tuel, che impedisce ogni spesa, tranne quelle riguardanti le obbligazioni già assunte, le obbligazioni da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, gli obblighi speciali regolati dalla legge, i costi del personale, i residui passivi, le rate di mutuo, i canoni, le imposte e tasse e, comunque, ogni altro cespite diretto a prevenire danni patrimoniali certi e gravi all’ente.

Capisce bene, dunque, che nessuna delle spese previste per l’estate modicana le è consentita. La legge gliele vieta. Lei dice che sta utilizzando fondi fuori bilancio, sottratti all’evasione. Se però ciò fosse vero, io francamente lo ritengo impossibile, sono soldi che debbono essere già presenti in bilancio. Lo immagina un caso di recupero fondi evasi, dunque ab origine di proprietà dell’Amministrazione, che fossero sottratti al bilancio dell’ente proprietario? La sua, e lo dico con grande rispetto per l’istituzione che rappresenta, è una «scassonata» come si dice in storpio dialetto siculo, che non sta né in cielo né in terra. Quei soldi quindi lei, ammesso e non concesso che li abbia mai recuperati, non può spenderli, perché è vietato dalla legge. Altro che «fuori bilancio». Per giunta, poiché il pastrocchio che ha confezionato è veramente inconsueto, nel bel mezzo dell’estate modicana dice che «nessuna cifra sarà impegnata nel bilancio comunale». Qui un ulteriore appunto non posso trattenerlo. Conosce la normativa del Tuel sul procedimento di spesa pubblica? Gliela ricordo.
La Giunta ha poteri d’indirizzo e la dirigenza poteri di gestione. In virtù di tale ripartizione lei avrebbe dovuto deliberare, insieme alla giunta, un programma di iniziative e la dirigenza dovrebbe realizzarlo. Nell’ordine dovremmo avere una delibera di giunta e una o più determine dirigenziali. A séguire, in oltre, dovrebbero emettersi i regolari decreti di impegno a copertura dei costi preventivati. Sino al 20 luglio non esisteva nulla. Oggi esiste la delibera del responsabile turismo e spettacolo fatta propria dalla giunta municipale. E nonostante ciò, permane la vìolazione dell’articolo 183 del Tuel che stabilisce:

«L’impegno costituisce la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata è determinata la somma da pagare, determinato il soggetto creditore, indicata la ragione e viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell’àmbito della disponibilità finanziaria accertata ai sensi dell’articolo 151.»

Le scelte deliberate e gli ulteriori quesiti
Rispetto al comunicato, la versione esposta in delibera è mutata. Non si parla più di recupero evasione, anche se la gente ne parla in ogni luogo, istituzionale e non; sostanzialmente si sequestra il fondo spettante al Consorzio turistico per il 2015 e si destina alle manifestazioni estive. Il sequestro viene spiegato adducendo una sorta di inerzia degli organi consortili:

«Il Consorzio ad oggi non può pretendere di incassare somme per attività non svolte»,

così afferma al nono periodo delle premesse di delibera.
Ora, anche ad ammettere che sussistano tutte le ragioni del sequestro, lei avrebbe dovuto prima contestare l’inerzia e poi procedere secondo legge. Il suo comportamento costituisce un nuovo modo di farsi giustizia in house, come ha detto a proposito delle iniziative di programma. Ora lei le iniziative di programma può apprestarsele in house, ma la giustizia si persegue con gli accordi o nei luoghi deputati.
Per altro, da qualunque parte provengano i fondi, lei non può spenderli, perché il Comune è in regime di gestione provvisoria e deve rispettare i vincoli di spesa posti dalla legge. Diversamente diamo un pessimo esempio ai cittadini. E qui un ultimo quesito ci sta comodo: lei ha sottratto al Consorzio turistico i cespiti dell’imposta di soggiorno del 2015. E i cespiti derivanti dall’evasione dove sono finiti?

Conclusioni
In questo estivo scenario comunale manca tutto: da un lato si programmano iniziative (diffondendo notizie incredibili) che sono vietate all’articolo 163, comma 2, del Tuel; dall’altro si procede alla loro attuazione in parte senza una deliberazione di giunta, come ha detto in qualche occasione lei stessa, e senza le necessarie delibere dirigenziali. Se mi guardo intorno mi coglie una vertigine: ho impressione di dovermi fare strada in mezzo all’intricata foresta amazzonica. Capisce, signor sindaco, che questo è il sistema migliore per creare debiti fuori bilancio e che più elevato è il numero delle iniziative programmate, maggiore è il numero dei debiti che contribuisce a creare? Capisce che tutto questo disordine, determinato dal suo ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione 2016, mette a repentaglio il pagamento dei padri di famiglia coinvolti nelle manifestazioni? Non sono contraria alle feste: sono solo preoccupata per tutta la gente che ha lavorato e lavora e che potrebbe non percepire quanto matura con entusiasmo e fatica. La saluto e la prego di discutere l’interrogazione al primo Consiglio utile.

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