Dissequestrato impianto satellitare Muos di Niscemi

antenne muos

Il Tribunale del Riesame di Catania ha dissequestrato il MUOS di Niscemi.
Una decisione grave e giuridicamente errata viene definita dagli avvocati Paola Ottaviano, Nicola Giudice e Sebastiano Papandrea. “Al riguardo – dicono – avevamo già sottolineato che il Giudizio Amministrativo

si è occupato esclusivamente dell’intensità del Campo elettromagnetico non essendosi addentrato il CGA nella questione riguardante l’edificazione del MUOS in area protetta e di assoluta inedificabilità che invece è oggetto del procedimento penale.
Peraltro, la distinzione fra l’oggetto dei due giudizi è stata ben chiara alla Cassazione che aveva mantenuto il sequestro anche dopo la decisione sul punto da parte del CGA.
Pertanto, se la motivazione reale fosse quella che leggiamo su notizie di stampa riguardante la legittimità delle autorizzazioni, si tratterebbe di una palese cantonata presa dal Tribunale del Riesame che evidentemente avrebbe frainteso l’ambito del processo amministrativo non conoscendone correttamente il decisum. Diversamente, dovremmo pensare che il Tribunale del Riesame avalli un principio di diritto secondo il quale si possa impunemente costruire in area protetta in barba alle normative di protezione ambientale. E non osiamo immaginare che il Tribunale si sia spinto a tanto sancendo di fatto l’impunibilità dell’abuso edilizio in area di inedificabilità assoluta. Precedente grave ed inaccettabile a prescindere dalla questione MUOS.
Riguardo a quest’ultima, preoccupa che l’impianto di uso esclusivo delle forze armate USA venga messo in funzione proprio ora coinvolgendo il nostro territorio nell’attività bellica già intrapresa dagli Stati Uniti. Non può ignorarsi che, per il diritto internazionale, risponde delle azioni di guerra anche lo stato che presta il proprio territorio per l’attività bellica svolta da uno stato straniero.
Tutto ciò avverrebbe, ancora una volta, senza alcun coinvolgimento del Parlamento ed in violazione dell’art. 11 della Costituzione.
Ci troviamo, quindi, in una paradossale condizione di coinvolgimento bellico deciso dal Governo e dal Potere Giudiziario senza alcun coinvolgimento del Parlamento.
Speriamo ora che la questione sia rimessa alla Corte di Cassazione e che quest’ultima possa rettificare una decisione le cui ricadute sarebbero gravissime”.

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