CORSO ITALIA AL BUIO DA TRE SETTIMANE: IL CAPOGRUPPO PD AL CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA, MARIO D’ASTA, PRESENZA UN’INTERROGAZIONE E SOLLECITA IL COMUNE A RISOLVERE L’ANOMALIA

Corso Italia al buio

Non si riesce a capire la ragione per cui, da circa tre settimane, una delle arterie stradali più importanti della città sia al buio. Non è proprio possibile che si verifichi una circostanza del genere. Il Comune prenda subito provvedimenti”. E’ il senso dell’interrogazione presentata con urgenza dal capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Mario D’Asta, che ha ricevuto numerose sollecitazioni in tale direzione. “Una situazione, quella che si sta verificando – prosegue D’Asta –

ancora più grave per il fatto che non solo stiamo parlando di una delle strade principali della città, ma di una zona che, di fatto, negli ultimi tempi, ha dovuto fare i conti con una recrudescenza del fenomeno delinquenziale e per questo motivo il buon funzionamento della pubblica illuminazione risulta essere un elemento fondamentale anche per motivi di deterrenza rispetto a episodi da dimenticare. Sono numerosi i residenti che mi hanno fermato per rendermi partecipe della loro mancanza di serenità e della persistenza di una certa insicurezza proprio per questa ragione. E’ come se tutte le attenzioni dell’Amministrazione comunale si riversassero su Marina di Ragusa e il resto della città sia completamente abbandonato. Ma chi è rimasto a Ragusa merita davvero tutto questo? Una delle strade principali della città merita di essere lasciata al buio per ben tre settimane? E, poi, perché questo disservizio va avanti da così tanto tempo? Chiediamo all’Amministrazione comunale di intervenire il prima possibile affinché possa essere ripristinata la regolarità della situazione non dimenticando che, in questo modo, si favorirebbe anche una certa sicurezza visti i problemi con cui anche questa parte di Ragusa ha dovuto fare i conti proprio di recente. Se dovesse trattarsi di un guasto persistente, allora il Comune ha il dovere di sollecitare nella maniera dovuta la compagnia che eroga l’energia elettrica affinché tutto possa tornare nella normalità”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa