INDIANO SCARCERATO, IL PROCURATORE SPIEGHI LE MOTIVAZIONI DI QUESTA SCELTA. Riceviamo e pubblichiamo

savarese

Stando a quanto appreso dalla stampa, Il Procuratore della Repubblica, afferma l’ Avv. Michele Savarese di Ragusa in Movimento, dovrebbe spiegare ai cittadini perché l’ indiano arrestato dai Carabinieri con l’ accusa di aver tentato di sequestrare una bambina che passeggiava tranquillamente con i suoi genitori sul lungomare di Scoglitti, è stato scarcerato dalla procura stessa nella persona del sostituto procuratore Giulia Bisello.

Da notare che il reato di sequestro di persona in danno di minore di anni quattordici, secondo l’ art. 605 del c.p. è punito con la reclusione da tre a quindici anni. Quindi anche in caso di delitto tentato poteva essere applicata la misura della custodia cautelare in carcere.
Nel caso oggetto di questa triste vicenda tra l’ altro, il protagonista risulta essere noto alla giustizia penale avendo precedenti per droga e per ricettazione, in aggiunta a ciò si tratta di un soggetto senza fissa dimora.
Ma allora mi chiedo, per quale motivo è stato rimesso in libertà?
Forse a causa dell’ eccessivo potere discrezionale di cui gode la magistratura, sia essa inquirente o giudicante?
Una discrezionalità tale da aver reso il diritto una materia incerta per definizione.
Una discrezionalità, a mio modesto avviso, che ha ormai inesorabilmente allontanato i magistrati dai cittadini, distruggendo quel matrimonio d’ amore tra potere giudiziario e società civile che era nato con tangentopoli.
Lo chiedo senza alcuna nota polemica, il Procuratore o il suo sostituto spieghino il motivo per cui un presunto sequestratore di bambini, arrestato in flagranza di reato si trova in libertà.
Magari sentendo le argomentazioni dei magistrati si potrà meglio capire la dinamica dei fatti, ad oggi noti solo per fonte giornalistica.
Una cosa è certa, è meglio che l’ indiano non si faccia più vedere. I bambini non si toccano.

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