La Polizia di Stato, chiude un’altra “casa a luci rosse” a Ragusa. Diffidato il padrone di casa che ha dichiarato di essere all’oscuro di tutto.

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La Polizia di Stato, anche nel 2016 ha continuato l’attività di contrasto alla prostituzione in provincia di Ragusa; il tutto ha avuto inizio a Donnalucata, frazione marinara di Scicli, passando poi per “Marina di Marza” a Ispica e continuando per il centro storico di Ragusa. È fondamentale rappresentare che ben 3 sono le case sottoposte a sequestro dalla Squadra Mobile di Ragusa e tuttora sottratte alla disponibilità dei proprietari, avverso i quali è stata avviata la procedura di confisca con perdita definitiva dell’immobile.
Ieri, la Squadra Mobile è stata informata da alcuni residenti della zona che avevano notato uno strano via vai nell’abitazione di Via Minardi a Ragusa.
I poliziotti, non appena arrivati nella via segnalata hanno individuato l’abitazione, atteso il cliente che uscisse da casa e proceduto al controllo.
Dentro vi era una prostituta colombiana di 61 anni regolare sul territorio nazionale che esercitava la prostituzione, asserendo di essere arrivata il giorno prima da Catania in quanto il suo “lavoro” la porta a cambiare spesso abitazione.
Il cliente è un artigiano ragusano attualmente in ferie che ha riferito di essersi “trovato lì per caso” e che non voleva avere rapporti sessuali a pagamento (la prostituta ha riferito di aver ricevuto 50 euro) ma è stata pura curiosità.
Al termine degli accertamenti è stato appurato che il proprietario di casa non avesse alcuna connessione con la donna e che lo stesso aveva affittato casa ad un’altra persona che a sua volta l’aveva subaffittata alla prostituta. Considerato il prezzo pagato per l’affitto di una modesta casa, è evidente che il proprietario sapesse dell’attività di meretricio ma nulla è stato raccolto a suo carico pertanto è stato semplicemente diffidato. All’interno di casa solo preservativi e pochi altri oggetti forse per l’età della prostituta, quest’ultima si dedicava a rapporti sessuali di tipo “tradizionale”, senza l’ausilio di stimolatori come spesso è stato registrato durante i controlli. Nel 2015 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento.
Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo.
La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.
Il fenomeno sembra essersi spostato verso le zone rivierasche, ma come è stato fatto ieri, l’attenzione rimane alta su ogni luogo, grazie soprattutto alla collaborazione con i cittadini.
“La Polizia di Stato di Ragusa ha subito messo fine all’attività illecita della prostituta a discapito della serenità degli abitanti della zona, il tutto grazie alla segnalazione dei cittadini. È fondamentale che i proprietari di casa curino i loro possedimenti, prestando attenzione agli inquilini con i quali stipulano un contratto, salvo incorrere nel sequestro e successiva confisca della casa”.

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