Orto del Piombo a Modica. Lettera di Ivana Castello(Pd)a sindaco e assessore. Riceviamo e pubblichiamo

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Gent.le Sindaco;
Gent.le Assessore Lorefice;
ho letto la risposta dell’Amministrazione all’interrogazione sullo stato di incuria dell’orto del piombo e sono rimasta sbalordita. Tutto quanto dico o si dice all’Amministrazione diventa spunto per combattimenti

elettorali. Per correttezza, non verso l’amministrazione, non verso la cittadinanza ma, prima e anzitutto, verso la mia coscienza, desidero precisare che ogni mio intervento va letto alla luce del problema che ne costituisce l’oggetto. Quando scrivo indico un problema cui si deve provvedere o sul quale si deve rispondere. I miei interventi non nascono da necessità o intenzioni elettoralistiche. Desidero che questo chiarimento, forse utile, forse no, sia tenuto in considerazione anche in futuro. Il mio campo di battaglia sono i problemi della città.

Come ho detto e scritto, l’orto del piombo presenta del seccume, un po’ troppo diffuso nei gelsomini e nelle bouganvillee. Ho detto pure che esiste un impianto di irrigazione senza che mai sia stata compiuta una somministrazione d’acqua. Eppure la stagione calda, tra luglio e la prima metà di agosto, è stata incandescente. Le mie osservazioni sono state documentate con foto, compresa la mancanza d’igiene che si constata nei giardinetti per la presenza di bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, carta straccia e quant’altro, ancora oggi, è constatabile. In questo senso allego un’ulteriore foto scattata il 12 settembre a mezzogiorno. Ho precisato di aver compiuto i rilievi su invito dei cittadini che abitano nelle adiacenze dell’orto stesso. Quanto ho detto e dico è stato già scritto e non è modificabile né da me né da altri.
L’assessore Lorefice dice di avere, insieme al sindaco, compiuto un sopralluogo e di aver constatato che tutto è in ordine e che l’orto del piombo è un monumento di bellezza. E allora, mi domando, le foto dell’immondizia sotto i pittospori sono state montate a Cinecittà? Anziché rispondere e ingenerare sterili polemiche, caro assessore, sarebbe opportuno far pulire il giardino nelle parti in cui è sporco e ringraziarmi per il servizio che faccio a favore della città, che torna utile anche a voi. Perché potrete mettervi una medaglia al petto, quando dimostrerete di avere svolto un servizio, tra i tanti non richiesti che erogate, invocato con vivo senso civico. Non è Ivana Castello o il partito democratico che ve l’ha chiesto, sono i cittadini e, carissimo sindaco, il suo assessore ha risposto, ai cittadini, dicendo che il problema non esiste e che tutto è sistemato nel migliore dei modi.
Per finire due o tre brevi rilievi.

Il più importante è quello in cui è stata chiamata in causa la mia personale professionalità. «Ci stupiamo» ha scritto il ragioniere Lorefice, «come la consigliera Castello, da agronoma qual è, possa commettere la svista di chiedere la potatura della bouganvillea in questa stagione. L’agronoma Castello dovrebbe sapere che questo genere di piante viene potato a cavallo tra inverno e primavera e che la sua vita si compie in cicli di fioritura. »
Debbo dire, stavolta al sindaco, che se l’assessore, che sicuramente ignora la materia, è stato consigliato da un agronomo, è meglio che quest’agronomo lo sostituisca con uno che, almeno, sappia leggere. Se la risposta, invece, l’ha attinta in internet, posso anche impormi di tacere. Perché, vede, il seccume o seccame di cui ho parlato, è costituito da parti morte e stramorte che vanno tolte in qualsiasi momento della vita delle piante. E’ un po’ come il taglio dei capelli che, anzi, sono parti vive del corpo umano: l’assessore Lorefice per tagliarseli non credo aspetti « la stagione a cavallo tra inverno e primavera ». Sempre, ovviamente, che se li tagli. Il seccume, caro assessore, va tolto quando c’è ed è, come nel caso in esame, piuttosto diffuso, anche per permettere alla pianta di respirare e dare un senso di cura e di pulizia che, purtroppo, nell’orto del piombo manca. Chieda al sindaco, che nel mestiere è abbastanza introdotto, come si comporta se vede una pianta con enorme quantità di seccume. Gli chieda se lo taglia subito o aspetta la stagione a cavallo tra l’inverno e la primavera. Di poi, sempre da agronomo, ho suggerito di intervenire con un intervento irriguo, per aiutare la pianta a riempire i vuoti che l’asportazione del seccume comporterebbe. Si tratta di buon senso e, comunque, non di campagna elettorale.

Colgo l’occasione per segnalare che due palme situate nel marciapiedi antistante l’ingresso del palazzo di giustizia, sono in sofferenza per probabile presenza del punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus). Occorrono immediati interventi a base di clorpirifos-metile e di fosmet.
Per quanto chiesto non rispondete a me: una risposta, se lo ritenete, datela, doverosamente, ai cittadini. Da queste stesse colonne.

Ivana Castello
consigliere comunale del PD

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