VIDEO. Comiso. Incendiarono uffici comunali per non pagare le tasse: due arresti

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sidoti-1La   Squadra Mobile e  gli agenti Commissariato di Comiso, su mandato della Procura della Repubblica di Ragusa, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei pluripregiudicati comisani, Carmelo Ricca,  48 anni, 

sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza(associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina, ricettazione, porto abusivo di armi), e Michele Mario Sidoti, nato in Venezuela, 60 anni(associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione, truffa, emissione di assegni a vuoto). Sarebbero coloro che il 24 dicembre 2015 avrebbero appiccato l’incendio negli uffici del Comune di Comiso di Via Flaccavento, causando gravi danni e pericolo per l’incolumità pubblica, per non pagare tasse per ottomila euro circa.

Il lavoro fatto dagli inquirenti è stato complicatissimo perché hanno dovuto ricercare tra i numerosissimi registri andati parzialmente distrutti, le cause del pericoloso incendio.

Proprio dal certosino controllo, tra le diverse notifiche effettuate, è stata individuata una cartella esattoriale a carico di un familiare dei due indagati per oltre 8.000 euro, pertanto è da ritenere che per cercare (erroneamente) di eliminare questo debito con lo Stato Italiano, i due abbiano appiccato l’incendio. La cartella esattoriale era stata emessa perché il trasgressore aveva firmato assegni a vuoto per migliaia di euro a danno dei creditori.

 

I FATTI

 

La vigilia di Natale del 2015, proprio lo scorso Natale, le Volanti della Polizia di Stato si precipitavano insieme ai Vigili del Fuoco in Via Flaccavento a Comiso presso gli uffici del Comune, dove si trova ubicato, tra gli altri, l’ufficio notifiche cartelle esattoriali.

Erano le 5 del mattino, era buio pesto e si vedevano solo le fiamme altissime all’interno degli uffici comunali, ma si pensava fosse stato un corto circuito. I Vigili del Fuoco dopo aver domato le fiamme, non escludevano la matrice dolosa, pertanto sin dalle prime luci dell’alba, Squadra Mobile, Commissariato di Comiso e Digos davano inizio a serrate indagini per addivenire all’esatta ricostruzione dei fatti.

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