Noto: VII Edizione del Convegno internazionale di Bioetica dal 13 al 15 ottobre “Pensare il corpo, abitare il corpo. Nutrirsi: per il corpo o per lo spirito?”

DON STEFANO MODICA

brochureSi terrà a Noto, nell’Aula Magna del Seminario Vescovile dal 13 al 15 ottobre prossimi, la VII Edizione delConvegno internazionale di Bioetica sul tema: “Pensare il corpo, abitare il corpo. Nutrirsi: per il corpo o per lo spirito?”. L’apertura dell’evento vedrà la presenzadi Autorità istituzionali e politiche, tra le quali il sindaco di Noto, Bonfanti, e l’assessore Regionale, Antonello Cracolici,

che tratterà il tema della promozione dello stile di vita mediterraneo nel programma e nell’attività dell’Assessorato regionale all’agricoltura.
A coordinare l’iniziativa saràdon Stefano Modica, Direttore del comitato scientifico, composto altresì dai professori Pietro Grassi, Adriano Minardo, Domenico Pisana, Ignazio Petriglieri e Daniele Lauretta, e presieduto dal vescovo Mons. Antonio Staglianò.
“Non stupisca che quest’anno il Convegno – afferma il Direttore scientifico, Stefano Modica(nella foto) – abbia fatto siffatta scelta: esiste un’etica del cibo che è pure un segno di civiltà. Difatti ogni boccone che ingeriamo dovrebbe sempre essere frutto di una scelta consapevole, riferita sia all’origine del cibo sia alle sue conseguenze sul metabolismo. E’ un discorso di responsabilità nei confronti dei fornitori originari (spesso di origine animale) – prosegue don Stefano – ma anche nei riguardi dei fruitori finali, ovvero noi stessi. La dimensione etica dell’alimentazione, legata alla produzione e al consumo del cibo, assume oggi un significato importante per un numero crescente dì persone che dimostrano maggior attenzione alla tutela dell’ambiente, al rispetto della biodiversità, alla difesa della qualità dei prodotti, alle dinamiche sociali multiculturali”.
Il Convegno sarà un momento di alto profilo scientifico per evidenziare come l’ingerire alimenti costituisca non solo una funzione umana legata alla sopravvivenza materiale, ma, allo stesso tempo, rappresenta un gesto simbolico, un atto sacrale che coinvolge la cultura e l’interiorità dell’uomo. Per questo è giustificato che la Bioetica si occupi, a pieno diritto, anche di alimentazione.
I lavori si struttureranno in cinque sessioni nelle quali la riflessione bioetica sarà delineata dall’apporto scientifico di esperti del settore, che si alterneranno tra relazioni e dibattiti per far emergere, tra l’altro, come in una società multietnica, qual è quella attuale, le scelte alimentari, sempre indirizzate da fattori culturali e sociali, condizionano lo stato di salute e di benessere psicofisico della razza umana e spesso comportano conseguenze non solo metaboliche, ma anche sotto il profilo giuridico ed etico. Le scelte alimentari variano, secondo le culture e ì popoli, e contribuiscono alla costruzione di un’identità collettiva. Il concetto di gusto, poi, tende a variare e l’industria alimentare mira a omologare i comportamenti alimentari. Purtroppo, l’industria non sempre garantisce la sicurezza del cibo posto in commercio.
I temi del convegno, dunque, vogliono richiamare l’attenzione su ciò che mettiamo in tavola, non solo per garantirci la sopravvivenza materiale, ma anche per costruirci una vita migliore e più consapevole, e vedranno interventi di docenti di varie Università, fra i quali Giorgio Calabrese dell’Università di Torino, Maurizio Soldini dell’Università “La Sapienza” di Roma, Meryem Sellami del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Tunisi, Ferdinando Branca e Maria Clorinda Mazzarino dell’Università di Catania, Salvatore Verga dell’Università di Palermo, Bernegge Guenda, docente ricercatrice in Svizzera, Rosa Caron, psicanalista dell’Università del Lille III e del Centro di ricerca di medicina e società dell’Università di Parigi, il vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia Medica e Culturale nell’Università di Torino, oltre a figure del mondo della sanità locale come Pino Lavima e Giuseppe Garaffa.
Il Convegno è aperto a tutti, ma in particolare si rivolge a medici, infermieri, personale operante nelle strutture socio-sanitarie, giuristi, docenti e studenti e collaboratori nel campo della formazione. L’evento, organizzato dalla Diocesi di Noto, è inserito nel Programma Nazionale per la Formazione degli operatori della sanità E.C.M., ed è prevista l’acquisizione di crediti.

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