Omicidio Loris a Santa Croce Camerina, requisitoria del pm: “Madre bugiarda e manipolatrice”. Chiesti 30 anni di carcere

veronica panarello

Egocentrica, bugiarda e manipolatrice” a causa di un “protagonismo esagerato”. E’ Veronica Panarello nella requisitoria della Procura di Ragusa che accusa la donna di avere ucciso con premeditazione il figlio Loris di 8 anni e di averne occultato il cadavere. E’ quanto emerge durante una pausa del processo che si celebra, a porte chiuse, col rito abbreviato davanti al Gup Andrea Reale. Il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno ricostruito la personalità dell’imputata e il suo vissuto personale.

Ma anche il contesto in cui è maturato il delitto e in particolare il “contrastato rapporto” che avrebbe avuto con il bambino che trattava da amico e non da figlio. Durante l’intervento dei magistrati Veronica Panarello avrebbe ascoltato in silenzio. La requisitoria è ripresa, con i Pm che parlano del movente.
“E’ tesa perché parliamo di un reato che prevede pene gravi in caso di condanna, e lei continua a ribadire che non ha ucciso il bambino”. Così l’avvocato Francesco Villardita aveva definito lo stato d’animo della sua assistita, Veronica Panarello, prima dell’inizio dell’udienza del processo col rito abbreviato a Ragusa.
Veronica è entrata, scortata dalla polizia penitenziaria, sempre vestita di nero. Presenti anche il padre Francesco, che le continua a ritenerla innocente, e il marito Davide Stival, che “non le crede”, e il suocero Andrea, che lei accusa di essere stato il suo amante e di essere l’esecutore materiale del delitto.  Per gli investigatori l’uomo però “non è collocabile” nella casa della donna il 29 novembre del 2014 al momento delitto. “Mente dicendo il falso – accusa Veronica Panarello l’avvocato Francesco Biazzo che assiste Andrea Stival – le carte processuali la smentiscono. E non sono stati amanti. Finalmente si avvicina il giorno della verità e della giustizia per il bambino”. Sono stati chiesti 30 anni di carcere dalla pubblica accusa per la mamma del piccolo Loris.
“Non c’è la ‘pistola fumante’ – commenta l’avvocato Villardita – che dimostra la sua presenza in casa, ma ci sono tanti piccoli elementi che, come in un puzzle, lo acclarano. Poi sarà il giudice a decidere”. Sul coinvolgimento del padre nel delitto non crede neppure Davide (e non Daniele) Stival: “Abbiamo le nostre idee – osserva il suo legale, l’avvocato Daniele Scrofani – ma Davide non le crede. La presunta relazione? Premesso che non possiamo escludere neppure che ci sia il terremoto tra poco, pensiamo che non rientri nel campo del possibile, ma non ci sono elementi. Nessuno”. “Trent´anni?”: è l´unica frase pronunciata in aula da Veronica Panarello subito dopo la richiesta di condanna della procura. La donna poi si è chiusa in silenzio assoluto

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