In merito all’assegnazione ai comuni siciliani delle risorse di parte corrente per l’anno 2016, interviene l’assessore comunale al bilancio, Stefano Martorana. “In netto ritardo sui saldi, la Regione Siciliana si è regalata, a spese di tutti i Comuni siciliani, un altro bello sconto. Per il Comune di Ragusa, rispetto al 2015, questa riduzione si traduce in un taglio di quasi 400.000 euro di trasferimento, passando dai 3,2 milioni di euro del 2015, ai poco più di 2,8 milioni di euro per il 2016.
Basterebbe questo, peraltro ampiamente atteso, ulteriore taglio di risorse e trasferimenti per dubitare della serietà delle istituzioni regionali. Lo affermo a ragion veduta, perché mi chiedo come si possa pretendere che i Comuni presentino i bilanci di previsione entro i termini previsti dalla legge, minacciando perfino il commissariamento in caso di mancata approvazione, se, alla fine, si aggiunge un ulteriore taglio di risorse economiche rispetto al 2015? Da Palermo, questa volta, sono riusciti però a superarsi: con una vera e propria alchimia contabile è stato deciso, nello stesso provvedimento, di imputare parte dei trasferimenti relativi al 2016, per Ragusa oltre 700.000 euro, addirittura al prossimo anno. Quindi da 2,8 milioni di euro, si passa a 2,1 milioni di euro per il nostro Comune, nel 2016. Un gioco da prestigiatori che, a conti fatti, obbliga il Comune di Ragusa a contare su risorse complessive per 1,1 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Mi chiedo come sia anche solo immaginabile una decurtazione, a ottobre, del 30% delle risorse economiche dovute nell’anno, imponendo altresì agli stessi Comuni di garantire i servizi. Ovviamente, come sempre, ci muoveremo in tutte le sedi opportune, per far valere le nostre ragioni contro quello che appare come un’appropriazione indebita di risorse destinate alle città per la continuità dei servizi essenziali, ancora una volta alle spese dei cittadini. In questo quadro desolante, registriamo una sola buona notizia: contrariamente alle indiscrezioni circolate qualche tempo fa, e da noi subito prontamente smentite, il Comune di Ragusa è uno dei pochi in Sicilia (meno della metà in tutta l’Isola), ed ancor più nel territorio provinciale, a non aver subito sanzioni per la mancata o parziale attivazione di forme di democrazia partecipata. Questo per dimostrare, ancora una volta, che il tempo è galantuomo, e che al di là delle parole, contano, ancora una volta, i fatti concreti. Una ben magra consolazione, purtroppo, nel processo di smantellamento della finanza pubblica portato avanti dalla Regione Siciliana”.