Il tentativo di rimettere in moto la pala meccanica, collegando i cavi sulla batteria del pesante mezzo e con quella di un escavatore avrebbe causato un movimento passivo che messo in movimento e in retromarcia il mezzo spento che ha travolto Vincenzo Frasca, 56 anni, modicano, schiacciato tra il cingolato della pala meccanica e la cabina dell’ escavatore.
Questa l’ipotesi più attendibile fatta dagli agenti del Commissariato di Modica circa la dinamica dell’incidente sul lavoro che si è registrato ieri mattina in Contrada “Scalonazzo”, territorio di Frigintini, frazione rurale di Modica. Frasca, conosciuto come “Tonino”, moglie e due figli ventenni, abitava nella Vanella 73 in Via Dente-Crocicchia. L’intero quartiere è rimasto sotto choc alla notizia del tragico decesso. Lavorava per un’impresa modicana che si occupa della movimentazione di terra e che stava operando in un fondo agricolo di proprietà di un privato, per effettuare il cosiddetto “spietramento” e rendere il terreno più coltivabile. La vittima aveva dovuto interrompere il suo lavoro perchè la pala meccanica si era improvvisamente spenta. E’, quindi, sceso dal mezzo per cercare di rimetterlo in moto. Avrebbe collegato i cavi della batteria con quella dell’escavatore dimenticando di disinserire la retromarcia. Un movimento all’indietro, presumibilmente in maniera passiva quasi un urto improvviso, è andato a travolgere lo sventurato operaio che non ha potuto fare nulla per evitare di rimanere schiacciato fra i due pesanti mezzi meccanici. Ad accorgersi della tragedia è stato titolare dell’impresa mentre si allontanava a bordo di un autocarro dal luogo dell’incidente. E’ tornato indietro ed ha visto la scena. Ha chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti la polizia e i vigili del fuoco. Per l’operaio non c’era più nulla da fare. Con una gru è stato sollevato il cingolato ed è stato tirato fuori il corpo. L´uomo è morto sul colpo a quanto pare a causa dello schiacciamento della cassa toracica e delle altre gravi ferite riportate. Sono poi arrivati anche un medico ed un tecnico dello Spresal dell’Asp 7 di Ragusa, ai quali spetta di assemblare tutti gli elementi necessari ad accertare la misura di protezione sia dei mezzi impegnati nel fondo agricolo di contrada “Scalonazzo” e dell’attività lavorativa stessa in cui era impegnato l’operaio. Sul luogo il sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa Valentina Botti e il medico legale Giuseppe Santoro per la ricognizione cadaverica sul corpo dello sventurato. Il magistrato ha disposto il trasferimento del cadavere presso la sala mortuaria dell’Ospedale Maggiore e anche l’autopsia che sarà eseguita oggi alle 10 dal consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura, Francesco Coco di Siracusa.
Il terreno e i mezzi sono stati posti sotto sequestro.