Il Presidente del Consiglio Comunale di Modica: “Altissimo momento di democrazia partecipata, altro che apoteosi di teatrino e populismo”

roberto garaffa

“Apprendo con amarezza, e con un certo senso di preoccupazione, che la compagine governativa di Modica confonde la partecipazione democratica di moltissimi cittadini, che rivendicano i propri diritti negati, con populismo o teatrino”. Il presidente del consiglio comunale di Modica, Roberto Garaffa,

replica al documento della maggioranza consiliare a Palazzo San Domenico a seguito della conferenza dei capigruppo “aperta” sulla questione delle attività scolastiche integrative, che parlava di “populismo e teatrino”. “Sono termini – dice Garaffa – che offendono non il sottoscritto ma, piuttosto, i cittadini che hanno partecipato all’incontro, numerosissimi e molto preoccupati. Io ho convocato la Conferenza dei Capigruppo allargata ai diretti interessati ed alle persone che della problematica si erano interessati, così come preventivamente comunicato e deciso durante la precedente Conferenza. Mi duole prendere atto che la maggioranza sente solo ciò che vuol sentire, io ho chiaramente detto che avrei invitato tutte le parti interessate e chi del problema se ne era occupato, così come ho sempre fatto in tutte le conferenze dei capigruppo aperte ai soggetti portatori di interessi diffusi. Inoltre, ricordo ai miei accusatori che sono proprio i genitori, in rappresentanza di duemila, ribadisco, duemila bambini, che mi hanno richiesto il Consiglio Comunale Aperto. Io (stavolta si, con un certo senso di colpa) ho concesso la Conferenza dei Capigruppo allargata e se i genitori sono intervenuti così numerosi, questo non può che essere un messaggio evidente del disagio e dello sconcerto, conseguentemente ad un diritto sacrosanto ed inalienabile dei bambini, cancellato con un atto unilaterale e, probabilmente, illegittimo. Prendo atto che l’Amministrazione sembra fare, finalmente, un passo indietro accorgendosi che “bisogna dare la possibilità alle fasce più deboli di mandare i propri figli al doposcuola”, così come leggo dal loro comunicato. Auspico però che lo faccia attraverso un confronto democratico, accettando le proposte pervenute dal consigliere D’Antona e sostenute da tutti i consiglieri di minoranza e dal ex-Preside Stracquadanio, nonché dal sottoscritto. Se l’Amministrazione procederà immediatamente istituendo un tavolo di concertazione con Dirigenti, rappresentanti dei genitori e rappresentanze sindacali, io sarò soddisfatto e delle accuse di “populismo, teatrino, scorrettezza istituzionale, inadeguatezza a ricoprire la carica di Presidente, consiglio alle dimissioni, arrampicatore sugli specchi”, me ne farò una ragione. Ed inoltre, il costo dei 2,5 milioni di euro, rimane sostanzialmente tale anche senza elargire il servizio, ciò in quanto il personale rimane lo stesso in carico al Comune, almeno che l’amministrazione non abbia intenzione di procedere al licenziamento del personale. Ed ancora, il rappresentante UIL, dott. Rizzone non ha certo bisogno della mia difesa ma, ahimé, l’accusa che egli ha avanzato nei confronti del Sindaco del tentativo di esautorare i poteri del Consiglio Comunale replica la denuncia che io stesso ho ribadito, da tempo e più volte, in Aula, finanche, nell’ultima seduta di lunedì 3 ottobre 2016, 4 giorni fa. Infine, io non ho invitato alcuna emittente televisiva e comunque, ricordo ai miei accusatori che in uno stato democratico il diritto all’informazione e, quindi, il diritto/dovere degli organi di informazione a partecipare ad ogni tipo di assemblea pubblica è inalienabile, in quanto ciò rappresenta una garanzia per la democrazia”.

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