Don Vittorio Rizzone è il nuovo abate del Monastero di San Martino delle Scale, nella frazione vicino Monreale a Palermo.
Eletto mercoledì scorso nell’Abbazia Benedettina, Don Rizzone guiderà la comunità monastica di dodici o più monaci.
Chi è Vittorio Giovanni Rizzone? Nasce a Ragusa nel 1967 e vive a Modica dove ha maturato la scelta di abbracciare l’Ordine di San Benedetto entrando postulante nel 2000 con il noviziato, l’anno successivo, nell’Abbazia di Montecassino.
Il percorso religioso lo porta nel 2005 a prendere i voti religiosi e nel 2006 a ricevere anche l’ordinazione sacerdotale.
L’abate Rizzone, da tempo, è impegnato nelle ricerche nel settore dell’archeologia cristiana e medievale. Ha collaborato con la Cattedra di Archeologia Storia dell’Arte Greca e Romana dell’Università di Catania e con le Soprintendenze ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa e Ragusa; ha partecipato a Missioni Archeologiche e a Campagne di Scavi e di Studio in Sicilia, a Cipro e a Malta.
Già funzionario dell’Archivio Ceramografico dell’Università di Catania e professore a contratto di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università di Catania, dal 2008, a tutt’oggi è Professore Incaricato (Associato) di Lingue Classiche e Archeologia presso la Facoltà Teologica di Sicilia – Studio Teologico San Paolo di Catania, dove insegna Archeologia Cristiana e Greco Biblico.
Dopo i primi interessi nel campo della ceramografia e della ceramologia soprattutto di età classica, da tempo ha concentrato le ricerche nel settore dell’archeologia cristiana e medievale, con particolare riguardo all’epigrafia, alla architettura sia in negativo (ipogei funerari e catacombe, chiese rupestri) che in positivo (edifici sacri di età paleocristiana e bizantina).
Modica, oggi, accoglie con grande gioia ed emozione la scelta dell’Ordine di San Benedetto di affidare a Don Vittorio Rizzone la guida dell’Abbazia di San Martino delle Scale, la prima in Sicilia dopo il monastero di Nicolosi dove l’abate ha vissuto gli ultimi anni del suo percorso religioso.
La stessa gioia ed emozione che ha manifestato, poco meno di un anno fa, in occasione della nomina ad Arcivescovo di Palermo di Don Corrado Lorefice.