Telecamere negli asili per evitare abusi sui bambini, e test psicoattitudinali per educatori, maestri, personale delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e utilizzo dei sistemi di video sorveglianza nei medesimi luoghi. Sono questi i punti salienti contenuti nella legge approvata alla Camera recante
“Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale”. La legge è la sintesi di diverse proposte di legge presentate per contrastare i reati in scuole e strutture per anziani e disabili fra cui quella dell’on. Nino Minardo che mirava in particolare all’installazione dei sistemi di videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani. Il testo unico unificato è adesso diventato legge e finalmente si potrà arginare il raccapricciante fenomeno dei maltrattamenti sui bambini ad opera di insegnanti non adeguati ed abusi su anziani e disabili da personale non qualificato. L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza vuole essere uno strumento di deterrenza, di aiuto alle indagini di fronte alla denuncia di casi di abuso e maltrattamento; uno strumento di tutela per i soggetti più deboli per evitare il ripetersi di fenomeni gravi.
Non era più possibile permettere abusi del genere, dichiara l’on.Minardo, sono soddisfatto per l’approvazione di questa legge; non sarebbe stato permissibile assistere ancora ad azioni gravi, come quelle che quasi ogni giorno ci raccontano le cronache, atti che fanno accapponare la pelle non solamente alle persone che hanno anziani ospitati in case di riposo e bambini accolti in asili o scuole ma anche a tutte le persone di buon senso che si rendono conto di quello che può accadere all’interno di residenze e istituti che normalmente però non dovrebbero avvenire.