Riuniti i direttivi delle Cna territoriali di Vittoria, Comiso e Santa Croce. Proclamato lo stato di agitazione contro l’abusivismo imperante

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Adesso basta. Proclamato lo stato di agitazione contro l’abusivismo imperante. Questa la decisione presa dai direttivi delle Cna territoriali di Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria, alla presenza del presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, che si sono riuniti venerdì scorso nella sede casmenea dell’associazione di categoria.

Ogni giorno le piccole imprese di differenti settori economici, che operano nella legalità, competono a viso aperto investendo e sopportando un carico fiscale che supera il 60% annuo. Di contro si trovano come concorrenti attività invisibili al fisco e ad ogni tipo di controllo. Una competizione assurda che vede sempre e solo l’affermazione economica delle seconde sulle prime. Si è affermato un principio illogico: rispettare le regole è da cretini. La cosa ancora più fastidiosa è l’eccessiva tolleranza delle istituzioni verso queste attività. Tutti conoscono la situazione, ma nessuno prende uno straccio di iniziativa a contrasto. “Viceversa – spiegano dai direttivi delle Cna territoriali che hanno animato l’incontro in questione – registriamo un’intolleranza eccessiva nelle piccole infrazioni di chi opera nella legalità, anche in un momento così complicato della nostra economia. Perché tutta questa indulgenza verso la totale illegalità? Come mai tanto accanimento verso le piccole infrazioni di chi fa impresa legalmente? La misura è colma. Inizieremo a spronare le strutture istituzionali più vicine: i comuni. Chi opera nel sommerso spesso non paga neanche le imposte comunali. Le amministrazioni vogliono continuare a coprire queste “forme d’impresa”? E’ arrivato il momento di affrontare questo problema trovando più soluzioni: dalle misure per l’emersione, alle denunce verso gli organi preposti. Rinunciare significa ammettere che l’abusivismo nei fatti viene elevato a nuovo modello di sviluppo di questo territorio”.

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