Sul futuro del Corfilac bisogna agire con determinazione seguendo la prassi necessaria e rendendo esplicita la volontà politica dell’Amministrazione comunale. Nei preavvisi di licenziamento, infatti, il presidente Barbagallo racconta una storia ben precisa. Dice ai dipendenti che i soci, pur sollecitati, non hanno manifestato la volontà di prorogare la durata dell’ente.
“Il Comune di Ragusa però, ha chiesto un incontro alla Regione – rileva Sonia Migliore del Laboratorio 2.0 – per ‘condividere le necessarie e urgenti determinazioni da prendere in ordine alla durata del Consorzio’. C’è, a nostro avviso, un difetto di procedura e riteniamo che, stando a quanto scrive Barbagallo, una lettera alla Regione per chiedere un incontro non basta, ma anzi rappresenta un modo per spostare la discussione dalla sede opportuna a un’altra. Invece, invitiamo il presidente Barbagallo a convocare il Comitato dei Consorziati, organo deputato per Statuto a deliberare il rinnovo, con all’ordine del giorno la proroga dell’Ente. Il Comune, intanto, se ritiene che il Consorzio sia da salvare così come dice, faccia esplicita e immediata richiesta di convocazione del Comitato per discutere lo stesso ordine del giorno. E’ necessario che tutti i soci rendano esplicite le proprie intenzioni per il futuro del Consorzio, cosa che ancora non hanno fatto.
Bene ha fatto il presidente del Consiglio Comunale di Ragusa a inserire la questione Corfilac all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei Capigruppo – che non è stata convocata ad hoc, ma era programmata da tempo con altri temi – ma vorremmo fosse presente anche il sindaco. Tuttavia, non pensiamo che un Consiglio Comunale aperto sull’argomento o un incontro a Palermo possano risolvere qualcosa. Riteniamo che la posizione sia già unanime: il Corfilac deve rimanere in vita e, anzi, deve essere potenziato tornando a essere il centro d’eccellenza che era, con l’effervescenza di iniziative che aveva caratterizzato la sua attività. Piuttosto, l’Amministrazione ci dica se intende o meno finanziare il Consorzio con altre risorse.
Siamo convinti che per affrontare nel modo corretto tutta questa faccenda siano necessarie autorevolezza e determinazione. Invece, ci sembra che tutto sia stato gestito nel massimo riserbo fino a quando il caso non è finito sulla stampa. Si mormorava insistentemente che il Consorzio sarebbe stato accorpato con l’Ente Sviluppo Agricolo o con il centro per l’Analisi e Servizi per la Certificazione in Agricoltura e su questo nessuno ha ancora detto niente. Perché?
Bene, siamo fermamente convinti che queste ipotesi sono da scongiurare completamente e, se necessario, il Lab 2.0, primo soggetto politico a occuparsi della questione, sarà pronto alle barricate per difendere il Consorzio di Ricerca Filiera Lattiero-Casearia dall’ennesimo tentativo di colpire Ragusa con manovre regionali che hanno il solo scopo di indebolire il prestigio del nostro territorio”.