Strisce blu, parcheggiare in centro a Scicli: “Un lusso che i residenti non possono permettersi”

zone blu

Poco meno del 70% delle areedi sosta disponibili in centro storico a Scicli sono a pagamento. Il costo del nuovo piano traffico è ricaduto da subito sui residenti, così come sui lavoratori o commercianti cui la propria attività insiste nell’area adiacente la sosta privata e a pagamento.

Lo sostiene Giuseppe Scarpata della UIL Scicli che, per venire incontro alle necessità dei cittadini residenti che abitano nei pressi delle aree di parcheggio delimitate dalle strisce blu a pagamento, già nel febbraio 2016 aveva investito del problema la commissione prefettizia, sostenendo che «il nuovo piano di sosta -affidato in convenzione per la gestione delle aree a pagamento alla spett.le City System soc. coop. con sede a Siracusa- pur condivisibile nell’ottica di un controllo sempre più logico delle aree parcheggio della città, soprattutto nel centro storico, non ha tenuto conto, tuttavia, delle problematiche legate alla già scarsa possibilità di sosta da parte dei residenti»

“A oggi, però, nessuna risposta. Affidiamo, dunque, alla nuova amministrazione comunale che tra venti giorni o poco più potrebbe insediarsi a Palazzo di Città, le giuste rimostranze di una larga fetta della popolazione sciclitana, discriminata da questo arbitrario provvedimento”.

Il piano tariffario per la sosta a pagamento nelle aree delimitate da strisce blu, prevede un costo per abbonamento mensile residenti di 30 euro per auto. Un residente, pagherebbe per un anno e per una sola auto 360 euro.

“Un costo che le famiglie dei residenti il centro storico, stiamo parlando di intere categorie sociali formate da pensionati e lavoratori dipendenti, non possono certamente sostenere.

Le necessità della sosta residenziale, consentiteci, non sono state garantite. C’è il rischio serio, per far fronte anche alla spesa del parcheggio a pagamento, di un deterioramento ulteriore del reddito di quei cittadini domiciliati in centro, in taluni casi già debole e insufficiente a fronteggiare le ordinarie necessità”.

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