Primo caso di reimmissione sul territorio a Modica di un cane randagio. “L’intento è quello di reinserirlo nel suo habitat naturale”

comando polizia municipale 002

Primo caso, per Modica, di reimmissione sul territorio di un cane randagio, che circa tre settimane fa era stato prelevato dal Nucleo Operativo Antirandagismo della polizia locale, unitamente al servizio predisposto dall’amministrazione comunale.

L’animale, una cagna   di media statura, era stato segnalato alla centrale operativa da alcuni cittadini. Il Nucleo, coordinato dal Ten. Orazio Cappello, era intervenuto con la società che ha in appalto il servizio di accalappiamento In queste settimane, la stessa è stata tenuta sotto osservazione da parte del veterinario e si è, oltremodo, provveduto alla sua sterilizzazione e alla microchippatura indicandone la proprietà comunale.
E’ stato verificato che il ricovero in canile, per l’animale era diventato una sofferenza e, constatato che esistevano gli elementi per restituirle la libertà, giovedì sera si è provveduto a reimmetterla nel suo habitat naturale.
“La reimmissione sul territorio viene attuata – spiega il Comandante Rosario Cannizzaro – per quei cani sterilizzati non aggressivi (ovvero identificabili come cani di quartiere o di contrada) anche in funzione di presidio contro l’arrivo di nuovi soggetti inselvatichiti. E’ chiaro che il nostro intento nel pubblicizzare il provvedimento ha l’obiettivo di instaurare una forma di informazione e formazione sulla cultura della convivenza tra cittadini e cani”. “E’ necessario ricordare – rilevano il sindaco, Ignazio Abbate, e l’assessore per la Sicurezza del Territorio, Pietro Lorefice – che stiamo attuando una capillare azione di controllo a campione applicando con rigore le sanzioni previste in caso mancata iscrizione all’anagrafe canina e di scorretta gestione dei cani padronali (mancata pulizia delle deiezioni, conduzione senza museruola e guinzaglio, ecc.)”.

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