Ho sempre sostenuto che oltre al grave problema occupazionale dei dipendenti dei Consorzi di Bonifica di cui: quelli a tempo indeterminato che non percepiscono gli stipendi da diversi mesi; quelli a tempo determinato delle Garanzie Occupazionali che, nonostante le sentenze della Magistratura del Lavoro loro favorevoli, non riescono ad ottenere l’assunzione a tempo indeterminato e, anzi, rischiano le procedure di licenziamento collettivo; esiste un più serio problema legato ai costi della bonifica caricati alla proprietà consorziata.
Dobbiamo tutti convenire, afferma l’onorevole Nello Dipasquale, che i Consorzi hanno la loro ragione di esistere solo e in quanto gli agricoltori sono messi nella condizione di coltivare le proprie terre e di fruire dei servizi irrigui consortili. L’alternativa a ciò è che se si ferma il mondo agricolo i Consorzi e i loro dipendenti non hanno motivo di esistere.
Non riesco ad appassionarmi alle sterili polemiche sui Consorzi di Bonifica, anche a livello locale, che non fanno altro che esacerbare gli animi e allontanare la soluzione dei problemi che invece sono contingenti, urgenti e indifferibili.
Non rilevo qual’è la reale posizione dell’Assessore Cracolici in materia, ma allo stesso dico che il tempo è scaduto. Si faccia carico, di concerto con il Presidente Crocetta, di un tavolo di crisi urgente sulla bonifica siciliana. Si affrontino in via definitiva i temi:
– della riforma dei consorzi di bonifica;
– della rivisitazione dell’art. 47 della legge regionale 9/2015 sul disimpegno finanziario della Regione nei confronti dei Consorzi di Bonifica che andava coniugato con l’assunzione dei debiti dei consorzi da parte della Regione e dal ripristino delle ordinarie amministrazioni al posto dei Commissari Straordinari;
– dello sgravio dei ruoli consortili che stanno affondando sempre di più un comparto, quello agricolo, già in crisi per altre ragioni.