La Polizia ha fermato 2 scafisti responsabili di aver comandato 1 gommone, poi soccorso e condotto a Pozzallo.

La Polizia a seguito dello sbarco di giovedi scorso, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di SOUALA Achraf, 22 enne algerino e EL HADJI Ndong, 23 enne del Gambia.
Alle ore 10.50dio giovedi scorso nell’ambito del contesto operativo EUNAVFORMED, durante il servizio di pattugliamento dell’area a Nord di Mellitah, la nave Phoenix avvistava un bersaglio a circa 3 miglia a sud della propria posizione.

Alle ore 11.00 il bersaglio veniva confermato come un gommone carico di migranti. La nave Phoenix informava immediatamente IMRCC Roma che disponeva il salvataggio dei predetti migranti. Alle ore 11.25, dopo che la prima imbarcazione di salvataggio era stata calata in acqua ed erano stati distribuiti i giubbotti di salvataggio, iniziavano le operazioni di trasbordo e salvataggio, che terminavano alle ore 12.40 successive, con il recupero di nr. 147 cittadini extracomunitari di varie nazionalità. Dopo che il salvataggio era stato ultimato, IMRCC Roma disponeva che la nave Phoenix facesse rotta verso il porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 07.30 di ieri. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot di Pozzallo per le operazioni di pre-identificazione.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo 2 scafisti riconosciuti tra i migranti come coloro che hanno condotto il gommone soccorso dalla nave dell’ong. I testimoni riferivano di due motori, circostanza anomala rispetto al passato, pertanto non sembravano dichiarazioni univoche quelle rese.
Solo una foto acquisita dalla Polizia a bordo della nave soccorritrice, ha permesso di chiarire il tutto, ovvero che il gommone fosse dotato di due piccoli motori fuoribordo, timonati dai due uomini riconosciuti dai testimoni. Gli sono stati condotti in carcere a Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea in attesa del processo.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2016 sono 179 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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