Lunga e articolata discussione sulla revisione del piano comunale di Protezione Civile, argomento portato in consiglio su richiesta di sette consiglieri comunali di minoranza. L’amministrazione ha puntualizzato di avere rivisto e implementato il piano frutto di un lavoro interassessoriale e che sarà poi sottoposto al vaglio delle associazioni e dei gruppi che si occupano di protezione civile in città.
L’argomento ha dato lo spunto al sindaco, Abbate, per fare una sintesi delle iniziative che si sono concretizzate in termini di sicurezza degli edifici nel corso dei tre anni e mezzo di amministrazione.
La seduta del consiglio comunale è stata costretta al rinvio, per domani alle ore 19,30, per mancanza del numero legale sulla votazione di un emendamento, presentato dalla maggioranza, sui punti aggiunti ovvero le dimissioni dei consiglieri Ivana Castello da componente la IV Commissione e di Tato Cavallino dalla V commissione.
Presenti ventuno consiglieri il civico consesso si vota sull’anticipazione dei due punti aggiunti ovvero le dimissioni dei consiglieri Ivana Castello da componente la IV commissione consiliare e Tato Cavallino da componente la V commissione permanente.
La richiesta è bocciata con otto voti a favore e dodici contrari.
Per le comunicazioni preliminari al consiglio, il consigliere Andrea Rizza chiede un intervento in ordine ai tributi idrici e sul modo di lavorare dell’ufficio preposto e chiede che se ne discuta; la consigliera Ivana Castello apre l’argomento sul nuovo appalto RSU alla ditta IGM che si è aggiudicata l’appalto il 13 ottobre u.s.
Nelle more il sindaco ha rinnovato con ordinanza l’appalto alla ditta Puccia sino alla fine di Novembre.
La cosa grave per la consigliera è che danni gravi ricadono sul Comune. La IGM ha comunicato al sindaco che rispetto alla data indicata per l’inizio dell’attività non ha le attrezzature sufficienti come i cassonetti per dare inizio al cantiere. Il sindaco che fa? Mette a disposizione quelli della ditta Puccia.Chiede al primo cittadino sulla base di quale norma può accadere tutto ciò e che se ne discuta nella conferenza dei capigruppo.
Il consigliere Piero Covato contesta che le comunicazioni sono scambiate per interrogazioni contravvenendo al regolamento. E invita il presidente Garaffa al rispetto delle regole e al sindaco consiglia di non cadere in queste provocazioni.
Il presidente Garaffa in riferimento al rispetto delle regole legge il regolamento e perora le proprie ragioni e quindi ritiene di non averlo violato.
Il sindaco risponde alle comunicazioni. Per quanto attiene il consigliere Andrea Rizza sottolinea che un certo numero di cittadini comunica all’ufficio le letture dei contatori; nel totale si tratta di 25mila bollette e utenze e quindi è fisiologico che sia un’interlocuzione tra utente e ufficio che può avvenire anche per via informatica e su questo informerà ulteriormente i sindacati e i patronati per garantire il servizio ai cittadini.
Per la consigliera Castello risponde dicendo che il passaggio dalla ditta a un’altra il 20 novembre u.s. non si è potuto fare perché mancavano alcuni adempimenti di natura tecnica: solo questa mattina è stato consegnato l’elenco dei dipendenti dalla Guardia di Finanza agli uffici.
Per riportare un clima di serenità al consiglio, atteso il vivace dibattito sull’argomento, il presidente sospende la seduta.
Alla ripresa dei lavori ci sono in aula quindici consiglieri. La seduta è rinviata di un’ora.
Presenti all’appello venti consiglieri il consiglio affronta l’argomento relativo alla revisione del Piano comunale di Protezione Civile presentato dai consiglieri, Rizza, Scucces, Cavallino, D’Antona, Polino, Gugliotta e Ruffino.
E’ il consigliere Giovanni Scucces a illustrare il punto e motiva la necessità di adottare una revisione del piano e adeguarlo alle nuove esigenze; basta pensare alle emergenze che si possono verificare come quella di un incidente sul Ponte Guerrieri, avvenuto stamani, che ha messo in tilt la viabilità in un’arteria di collegamento tra due province e in città. Con un piano efficiente sarebbe stato possibile fronteggiare questa situazione. Il piano attuale è stato varato nel 1992 e da allora molte cose sono cambiate. Modica, Santa Croce e Acate non hanno approntato un adeguamento del piano. Punta tutto sulla prevenzione, sui programmi d’intervento soprattutto agli edifici pubblici come quelli scolastici se sono certificati come adeguamento sismico.
Chiede di sapere se dal 1992 ci sono stati bandi con i quali si potevano operare gli interventi pubblici.
L’assessore all’Urbanistica, Giorgio Belluardo, rileva che il piano si pone l’obiettivo di fronteggiare le emergenze in cui la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.
Il piano esistente era adeguato ai tempi in cui fu redatto. In questi tre anni e mezzo di amministrazione il lavoro non si è soffermato sulla verifica, ma ad adeguare il piano alla legislazione vigente sulla scorta delle note della direzione generale del dipartimento di protezione Civile.
Il piano aggiornato è in dirittura di completamento, comprensivo dei dati sensibili.
Entro la fine dell’anno potrà essere discusso in commissione. Il lavoro è il frutto di un contributo interassessoriale tra i funzionari e gli uffici. In questi tre anni è stato fatto un lavoro sinergico con il gruppo comunale di Protezione Civile operando in casi di rischio idraulico, con monitoraggio costante e pulitura degli alvei per evitare le inondazioni in caso di piogge abbondanti, la comunicazione e la prevenzione in caso di allerta meteo.
Poi indica le aree di raccolta nei vari punti della città e poi le esercitazioni con i volontari di Protezione Civile e un lavoro specifico con le scuole. Una verifica a tappeto è stata fatta negli edifici scolastici circa la staticità degli immobili.
Per il consigliere Andrea Rizza non si tratta solo di approvare un documento ma un piano di Protezione Civile e quest’amministrazione è stata silente rispetto alla legge 100 del 2012 che imponeva ai consigli comunali, su proposta delle amministrazioni, di adottare un piano adeguato di Protezione Civile.
Questo piano è stato validato in nove comuni della provincia e Modica è tra quelli che non li hanno approvati.
Sarebbe necessario istituire un corso di formazione per professionalizzare quelle figure che dovranno poi nei fatti fronteggiare le emergenze e coordinare le azioni in caso di eventi calamitosi.
Ipotizza una cooperazione tra comuni per avere maggiore poteri contrattuale per rendere utile una normativa ad hoc per il nostro territorio che è ad alto rischio sismico.
Il consigliere Tato Cavallino si chiede se sono state invitate, da parte dell’amministrazione, le associazioni che si occupano dei problemi di Protezione Civile.
L’assessore Giorgio Belluardo replica sostenendo che appena sarà completata un’ipotesi di piano si coinvolgeranno le associazioni per dare piena e adeguata conoscenza dell’argomento e determinare un confronto fattivo con chi opera nel settore. Per quegli uffici strategici, che saranno inseriti nel piano, sarà fatta una convenzione con l’Università di Catania al fine di essere supportate dalle indagini geologiche, geofisiche e poi con l’ausilio di strutturisti si possano verificare i dati. Necessario poi individuare i finanziamenti per gli interventi di rito.
Il sindaco, Ignazio Abbate, ribadisce che già l’amministrazione ha reso operativo un gruppo di lavoro per adeguare il piano di Protezione Civile. Crede che oggettivamente sia stato fatto un lavoro e si può verificare cosa ha fatto quest’amministrazione e che cosa hanno prodotto le altre che l’hanno preceduta.
La città ha problemi anche di natura idrogeologica sui quali ogni anno sono stati fatti degli interventi; sono stati verificati punti di crisi negli edifici scolastici per metterli in sicurezza.
Sono stati fatti dei bandi con finanziamenti compartecipati ma agli enti locali vanno trasferite delle risorse adeguate per poter mettere in sicurezza gli edifici delle scuole di competenza comunale.
Importanti anche i benefici a favore degli immobili privati. Se si sono individuati i punti di crisi nel piano sono poi necessari gli interventi che vanno fatti. Facile scaricare sui comuni e sui sindaci ai quali Regione e Stato non danno risorse.
Il consigliere Giovanni Scucces non si ritiene soddisfatto delle risposte dell’assessore e del sindaco.
Ricorda al primo cittadino che il 14 gennaio del 2004 con una delibera di consiglio comunale la n° 4 è stato votato un regolamento rimasto inattuato.
Le varie associazioni di Protezione Civile hanno l’obbligo di riunirsi una volta l’anno per verificare lo stato dei fatti. Quando era assessore alla Provincia con delega alla Protezione Civile convocava una volta al mese le associazioni provinciali su questo tema e il comune di Modica non era sempre presente. Quindi conclude che il suo impegno sull’argomento è stato sempre al massimo.
Oggi non riscontra alcun verbale di riunione con le associazioni come invita a fare l’art 8 del regolamento. Non ha visto a oggi la realizzazione di un’area di ammassamento rispetto a quanto deciso da quest’amministrazione lo scorso anno.
Critica il metodo di lavoro per redazione del piano in ordine al personale impiegato che è interassessoriale.
Suggerisce che l’ufficio di Protezione Civile va invece adeguatamente potenziato.
Per quanto riguarda il capitolo di spesa intende capire di quanto è stato impinguato.
Il consigliere Tato Cavallino, già assessore alla Protezione Civile nella precedente amministrazione, rivendica che al precedente amministrazione ha operato degli interventi negli alvei come pulizia e rimozione di ostacoli.
Da atto al sindaco di avere messo in sicurezza molto edifici scolastici ma solo adesso è stato possibile perché lo Stato ha trasferito delle risorse che prima non c’erano.
Il consigliere Andrea Rizza rileva che l’atteggiamento del sindaco dimostra poca sensibilità rispetto al problema si nota dal depotenziamento degli uffici di protezione civili in termini di risorse umane e finanziarie.
Chiede all’assessore Belluardo se le verifiche di cui parlava rendono sicuri gli edifici scolastici e in che modo.
Il sindaco Abbate ricorda a Scucces che nell’area artigianale è nato un centro di ammassamento dove i giovani di tutti i comuni hanno fatto le esercitazioni grazie all’apporto del nuovo responsabile della protezione civile comunale. Ogni volta che c’è un’allerta meteo si riuniscono al PalAzasi per monitorare la situazione. La struttura ha quattro unità ma conta su una base d’interforze composta di altri uffici.
Si stanno realizzando gli abbattimenti delle barriere architettoniche. Si sta completando un progetto per gli interventi protezione civile. Rileva che negli alvei dei fiumi è stata rimossa una quantità enorme di materiale di ogni tipo.
Ogni anno sono stanziate risorse per la protezione civile che lavora in sinergia con l’ufficio manutenzioni.
Poi s’impegna a mettere a breve a disposizione del consiglio comunale il piano che si sta completando.
Sull’argomento relativo alla dimissioni dei due consiglieri, Ivana Castello dalla IV commissione e Tato Cavallino della V commissione la maggioranza fa una proposta. L’assessore Pietro Lorefice ritiene che il consiglio debba deliberare su questi due argomenti.
Il consigliere Giovanni Cappello Rizzarello illustra un emendamento che riguarda entrambe le proposte di surroga con il quale chiede “la rimodulazione della composizione di tutte le commissioni, previa dimissione collettive dei suoi componenti, al fine di garantire a pieno il principio della proporzionalità della rappresentanza di tutti i gruppi presenti in consiglio ed offrire nuovi stimoli e impulso ai lavori delle commissioni stesse”.
Il consigliere Giovanni Scucces non capisce il senso di questo emendamento atteso che i due consiglieri dimissionari hanno deciso di dimettersi da due specifiche commissioni e non una programmazione di cambio di commissari in tutte le commissioni che non può essere oggetto di un emendamento ma deve essere il frutto di un passaggio politico. Invita il consigliere a ritirare l’emendamento se non sarà fatto uscirà fuori dall’aula facendo mancare il numero legale.
Il consigliere Rizzarello rimarca la necessità di riportare un equilibrio nelle commissioni: solo un fatto funzionale e non politico.
Il presidente Garaffa informa il consiglio che quattro settimane fa ha inviato un nuovo regolamento di merito sull’argomento in prima commissione. Il consigliere Michele Colombo invita i consiglieri di maggioranza a dimettersi dalle commissioni e poi seguiranno quelle degli altri e così si rimette in discussione il tutto.
Il consigliere Tato Cavallino valuta che il segretario non può ritenere ammissibile l’emendamento che è di natura politica che non può vincolare nessuno.
Il segretario generale fornisce un parere positivo all’emendamento in quanto dopo aver dato atto che la commissione consiliare è il risultato della surroga si dovrà valutare l’opportunità di rimodulare la commissione; l’emendamento non obbliga nessuno e non dispone niente.
E’ una manifestazione che va riportata nella parte narrativa della delibera. E’ solo un auspicio.
Il consigliere Giovanni Scucces ritiene che una cosa sia votare una surroga e un altro far passare un messaggio in cui si avalla una posizione di carattere politico e morale secondo la quale la composizione delle commissioni non è equa ed equilibrata. E come forzare la mano sul fatto che le commissioni vanno riviste.
Solo una mozione d’ordine può essere inserita una valutazione di questo tipo e verificare se è condivisibile o meno. A nessuno può essere imposto di dimettersi dalle commissione. Invita al consigliere Rizzarello di rivedere l’emendamento oppure abbandonerà l’aula.
Il consigliere Piero Covato sta assistendo a una seduta in cui la minoranza vorrebbe imporre le proprie opinioni sul punto avvertendo che il numero legale della seduta potrebbe mancare.
La minoranza è invece assente su due punti da loro richiesto. La maggioranza ha voluto introdurre un dato di natura politica ed è libera di farlo. Si stanno determinando posizioni di attrito con posizioni preconcette.
Il consigliere Andrea Rizza addebita al consigliere Piero Covato che nella conferenza dei capigruppo non ha votato, astenendosi, sulla possibilità di fare interrogazioni in consiglio nelle sedute di prosecuzione.
Nella replica il consigliere Covato rispedisce al mittente la valutazione dicendo che non è vera quest’asserzione in quanto ha preteso il rispetto del regolamento del consiglio comunale.
Il presidente Garaffa non acclara le dichiarazioni del consigliere Piero Covato ed lo smentisce.
Il consigliere Giovanni Scucces si dichiara d’accordo a votare questi due atti e invita a presentare come mozione l’emendamento che si è illustrato stasera.
La maggioranza non intende ritirare l’emendamento e il consigliere Giovanni Scucces lascia l’aula.
È sottoposto ai voti l’emendamento che sarebbe passato a maggioranza se non fosse mancato il numero legale essendo presenti in aula quindici consiglieri.
La seduta, a questo punto, è rinviata a domani alle ore 19,30