«Con una virosi ancora in corso e il rischio della perdita di moltissime coltivazioni e piantagioni, di tanti alberi di carrubo, il Ministro Galletti se ne lava le mani e tenta di tranquillizzare l’opinione comune». La deputata Marialucia Lorefice, Capogruppo M5S Commissione Affari Sociali, rende nota la risposta all’interrogazione presentata circa un mese fa ai Ministri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e dell’Economia. Nella stessa interrogazione, che porta la prima firma della deputata iblea,
si chiedeva quali iniziative intendessero prendere per bloccare la grave infestazione in atto sugli alberi di carrubo e se fosse stata avviata la ricerca del feromone. Riguardo invece la diffusione del virus, che sta distruggendo le piantagioni di zucchine, si chiedeva se fosse stato avviato l’iter per l’identificazione del virus nonché iniziative concrete da parte dei Ministri per dare risposte agli agricoltori e per tutelare il paesaggio ibleo.
«Il Ministro dell’Ambiente Galletti -sottolinea la Lorefice-, rispondendo all’interrogazione, tranquillizza dicendo che il carrubo può essere minacciato solo temporaneamente da nuovi infestanti e si limita a fornire delle indicazioni per salvaguardare i frutti, come ad esempio la rimozione dei tralci secchi e infestati e la distruzione dei resti della potatura. Azioni, evidentemente già poste in essere dagli agricoltori iblei che non stavano certo aspettando Galletti per attuarle. Riguardo la probabile ricerca del feromone il Ministro -aggiunge la parlamentare- concorda con l’opinione più diffusa tra gli studiosi che questa è considerata la forma più efficace di lotta meno invasiva per l’ambiente. La scoperta dell’acqua calda il Ministro la fa quando dice che il virus che sta distruggendo le piantagioni di zucchine, secondo gli studi condotti è il ‘Nuova Delhi’ il cui vettore potrebbe essere la mosca bianca. E anche questo lo sapevamo già. Il nostro obiettivo primario, ovviamente, era sollecitare il Ministro ad azioni concrete ed immediate ma questi si è limitato a garantire che continuerà a monitorare le attività in corso e a sollecitare gli enti territoriali competenti.
Nulla -commenta la Lorefice- è stato detto riguardo possibili iniziative ministeriali per la risoluzione del problema.
Pur consapevoli della competenza prevalentemente regionale chiediamo l’intervento ministeriale risolutorio ai fini della tutela del paesaggio ibleo e di un maggiore sostegno ai lavoratori in una terra che vive prevalentemente di agricoltura».