Consiglio Comunale Modica. Question time con interrogazioni urgenti. Ancora fumata nera per la surroga in IV e V commissione dei dimissionati Castello e Cavallino

consiglio comunale di Modica

Quattro interrogazioni, di cui due urgenti, e ancora fumata nera per la surroga dei consiglieri Ivana Castello e Tato Cavallino rispettivamente dalla quarta e dalla quinta commissione consiliare permanente.
Nessuno dei due, in due votazioni, non ha raggiunto il quorum previsto di sedici voti.

Entrambe le surroghe saranno nuovamente inserite nella prossima seduta del consiglio comunale prevista per mercoledì 21 dicembre alle ore 19,30.
Presenti diciotto consiglieri la seduta si apre con delle comunicazioni del Presidente, Roberto Garaffa, che informa che la prossima seduta del consiglio sarà convocata per mercoledì 21 dicembre p.v. con un nutrito ordine del giorno.
Il presidente Garaffa rileva il blocco del sito istituzionale e chiede un impegno per riattivarlo.
Il consigliere Tato Cavallino chiede al sindaco notizie sull’accordo chiuso, a beneficio degli operatori della Nettezza Urbana, con la Ditta Giorgio Puccia e quando sarà dato il primo acconto. Ringrazia gli operatori ecologici che, nonostante i ritardi nei pagamenti degli emolumenti pregressi e attuali, hanno svolto la loro attività anche in occasione di ChocoModica.
Il sindaco Abbate informa di avere tenuto un incontro sindacale la settimana scorsa e attraverso un atto notarile si è registrata la cessione di credito da parte della ditta e questo consentirà all’ente di potere liquidare direttamente agli operatori il dovuto.
A oggi, però, all’amministrazione non è stata comunicata la formalizzazione degli atti.
Il debito, c’è l’impegno, sarà pagato in due trance del 50 per cento. Appena tutto sarà formalizzato l’amministrazione sarà consequenziale.
Il debito è la sommatoria di stipendi, salario accessorio e Tfr. Ci sarà comunque un contenzioso, che sarà gestito dal sindacato per quanto attiene gli accessori.
La consigliera Carmela Minioto rileva che in Via Mercé, proprio vicino alla Chiesa della Madonna delle Grazie tra il piazzale e la strada, si verifica un intralcio di auto che sono da ostacolo alla circolazione.
L’assessore alla viabilità, Pietro Lorefice, rispondendo valuta necessario istallare dei paletti dissuasori in modo che il transito non venga ostacolato.
La question time viene aperta dalla consigliera Ivana Castello che presenta un’ interrogazione urgente al sindaco per il mancato pagamento della rata Enel sulla scorta di un accordo transattivo che aveva come base un debito di circa venti milioni di euro.
L’accordo è stato sottoscritto tra ente ed Enel e il debito ridotto a sedici milioni di euro con scadenza spalmata in sei rate.
Le prime rate sono state pagate con i fondi del DL 35 mentre quella di novembre scorso ,di poco superiore ai seicento mila euro, non è stata soddisfatta e quindi il termine di pagamento non è stato rispettato e chiede di sapere cosa ha comunicato l’Enel.
Una clausola transattiva cita che nel caso in cui l’Ente ritarda al pagamento di una sola rata l’accordo transattivo decade facendo venire meno il beneficio dello stesso.
Il sindaco assicura che i contatti con Banca Sistema, che è titolare del credito, ci sono stati ed entro il 31 dicembre sarà pagata la rata senza aggravio d’interessi e senza quindi intaccare l’accordo stipulato.
Quindi non c’è nessun pericolo in questa direzione.
L’interrogante non si dichiara soddisfatta. L’accordo è stato stipulato dal sindaco e la rata entro la data stabilita non è stata pagata.
Prende atto delle dichiarazioni del primo cittadino invita solo a programmare il soddisfacimento degli impegni legati agli accordi presi. Chiede di sapere il motivo del ritardo.
Il sindaco nella sua replica sostiene che un’interlocuzione rapida con la consigliera gli avrebbe dato la possibilità di comunicare quanto avvenuto senza apprendere del problema attraverso la stampa. La scadenza non è stata rispettata in quanto ha inteso dare precedenza al pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali.
Il consigliere Tato Cavallino affronta il tema della salute dei cittadini che in questo caso riguarda una proposta di stipula di una convenzione “Sorridiamo insieme” con l’associazione nazionale dentisti italiani della provincia di Ragusa per visite e cure odontoiatriche gratis per bambini e ragazzi ( dai 5 ai 14 anni) delle famiglie meno abbienti.
La convenzione tra il Comune e l’ ANDI (associazione nazionale dentisti italiani) consentirebbe ai professionisti di potere intervenire a favore delle famiglie che potrebbe essere possibile attraverso un intervento finanziario nel bilancio di previsione in corso di formazione o dando la possibilità di poter alleggerire il peso dei tributi.
Il sindaco Abbate rileva che all’interno dell’Asp non c’è un servizio di questo tipo. Ha avuto due incontri su questo tema e l’Asp di Ragusa deve chiedere all’Assessorato Regionale alla Sanità un finanziamento al fine di convenzionarsi con strutture privare per fronteggiare il problema.
Problema che riguarda sia gli anziani per dotarsi di una protesi o ai bambini per avere una protesi pediatrica.
Invita il Consiglio comunale di redigere un documento da approvare e far girare negli altri civici consessi della provincia per creare un fronte comune; un documento da destinare all’Asp di Ragusa e all’Assessorato regionale alla Sanità perché intervenga sulla materia.
L’ente non può fare molto e comunque non può scoprire le entrate previste nel bilancio derivanti da tasse.
L’interrogante non si esprime sull’Asp di Ragusa e la redazione del documento è fattibile.
L’ente, ricorda, offre fondi per le famiglie bisognose e si potrebbe programmare un intervento anche in questa direzione e riservato solo ai bambini i cui genitori non sono in condizione di poter affrontare le spese odontoiatriche.
Se aderiscono all’iniziativa molti dentisti le risorse sarebbero compatibili alle necessità.
Il sindaco annuncia che dal primo gennaio una parte delle risorse destinate alle famiglie meno abbienti saranno poste a beneficio di problemi di carattere sanitario. Il primo cittadino però insiste sulla proposta avanzata sulle iniziative dei consigli comunali.
Il consigliere Andrea Rizza interroga l’amministrazione sul rapporto che questa detiene nei confronti del Consorzio di Bonifica n.8 di Ragusa che si regge su una convenzione, sottoscritta nel 2003, per lo sfruttamento delle acque della diga di Santa Rosalia.
Il comune ha un debito di oltre 500mila euro. L’ente ha fatto opposizione al debito in quanto gli impianti occupano spazi pubblici e quindi queste vanno pagati chiedendo una compensazione.
Il consorzio obietta che le strutture sono di proprietà dell’Esa e non del Consorzio e questo rimette in discussione la questione.
Rileva poi che il Comune dovrebbe corrispondere ogni anno una somma pari a 250mila euro. In bilancio preventivo l’amministrazione mette in posta una somma pari a 100mila euro.
La differenza contabilmente diventerà un debito fuori bilancio. La situazione rischia di diventare pericolosa perché non si è tenuto conto della totalità delle somme e se l’opposizione non andrà a buon fine, le somme dovute rischiano di crescere a dismisura. Il servizio del Consorzio copre circa 15oo famiglie nel fabbisogno di acqua.
Se l’ente non paga il consorzio, non fornirà più il servizio con tutte le conseguenze del caso.
Il sindaco rileva il costo per la gestione delle strade che sono oggetto di dissesto causate dalla posa in opere delle strutture idriche e che costituisce la contropartita di rifornimento di acqua.
In quest’operazione di dare e avere la situazione è diventata difficile in quanto il Consorzio non ha pagato le occupazioni di suolo, i mancati interventi sulla rete stradale dove si registrano perdite di acqua.
Il comune non è stato mai informato degli interventi del Consorzio e non ha mai aver ricevuto segnalazione dei danni.
Poi i ripristini delle tubature non sono stati fatti a regola d’arte. Sono state operate delle misurazioni sui danni e a breve partirà un provvedimento adeguato con la richiesta di risarcimento.
Il contenzioso sarà portato sino alle estreme conseguenze. Non ritiene di pagare un servizio rispetto ai danni che sono stati determinati alla collettività a prescindere da ogni impegno. Il Consorzio alla fine ha sempre l’obbligo di fornire l’acqua. In casi estremi si troverà costretto a requisire le sorgenti.
L’interrogante sostiene che il sindaco ha dato una risposta politica e non tecnica. Rimane della convinzione che se il Comune non paga, il Consorzio non può saldare l’Enel e quindi c’è il rischio che gli impianti di erogazione idrica si fermano e il danno ricadrebbe sulle 1500 famiglie.
Il primo cittadino poi non ha risposto sulla congruità della spesa prevista in bilancio negli ultimi tre anni che non è adeguata a quanto si deve al Consorzio. Ritiene che sia necessaria una replica nell’interesse della collettività che beneficia del servizio.
Il sindaco ribadisce che le famiglie avranno l’acqua comunque.
Invita il consigliere a occuparsi dello stato di degrado creato nella rete stradale, sui ripristini mancati. Non è nella logica di pagare il Consorzio e poi subire anche i danni nel territorio. Le risorse che il Consorzio deve al Comune sono di più rispetto a quelli che il Comune deve al Consorzio.
Il consigliere Andrea Caruso presenta un’interrogazione urgente sul metodo di organizzazione della posa in opera del ritratto di Giovanni Modica Scala, già comandante dei Vigili urbani nella sala consiliare di Palazzo San Domenico.
Il presidente Garaffa informa che la famiglia, come gli ha riferito il figlio, Salvatore Modica Scala, si sarebbe messa contatto con l’amministrazione e da qui l’avvio della gestione dell’evento.
Il sindaco informa che il figlio, gli ha riferito, si era raccordato con il presidente del consiglio comunale e la sua disponibilità si è limitata a quella di fare un intervento al momento della cerimonia.
Il consigliere Giorgio Falco riferisce che nel corso di una conferenza dei capigruppo si è cominciato a parlare dell’iniziativa ed è stato anche detto che sarebbe stato necessario visionare prima il ritratto. Su questo non si è registrato sviluppo alcuno.
Il Presidente Garaffa rispetto alle interlocuzioni si è trovato tutto a cose fatte compresa la stampa dell’invito.
L’interrogante rileva che il comportamento del presidente Garaffa è stato scorretto in quanto rispetto a questa decisione si dovevano fare i vari passaggi in consiglio. Si sente estraneo a questo evento.
Non vuole che la polemica vada a danno di una figura che merita e invita il presidente per la prossima volta a essere più attento alla procedura.
Il presidente Garaffa si assume la responsabilità della proceduta attuata.
Finita la question time si passa ad affrontare la surroga della dimissionata consigliera Ivana Castello dalla quarta commissione consiliare permanente.
Alla votazione partecipano sedici consiglieri: il consigliere Tato Cavallino ottiene tredici voti.
Una bianca e due nulle. Non si raggiunge il quorum di sedici voti.
Si ripete la votazione. Sedici votanti. Ottiene dieci voti il consigliere Tato Cavallino.
Quattro le bianche e due le nulle.
Si passa alla surroga del consigliere Tato Cavallino dalla quinta commissione permanente.
Alla votazione partecipano sedici consiglieri. La consigliera Ivana Castello ottiene nove voti, due Cavallino, tre bianche e due nulle.
Si ripete la votazione non essendo stato raggiunto il quorum di sedici voti.
Alla votazione partecipano sedici consiglieri. La consigliera Ivana Castello ottiene dieci voti, un voto al consigliere Michele Polino e uno a Tato Cavallino. Tre le schede bianche e una nulla.
Le due surroghe vanno rivotate nella prossima seduta del consiglio comunale.
A questo punto la seduta è stata sciolta.

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