Approvato all’unanimità dal direttivo provinciale della Cgil di Ragusa, il bilancio di previsione 2017. Il parlamentino sindacale, riunitosi a Poggio del Sole Resort, ha registrato un ampio dibattito essendo il documento economico finanziario, strumento di scelta politica sulle cose da fare. E tra queste quella di rimpinguare il capitolo della formazione,
stimato come strategico per i quadri sindacali impegnati nella quotidianità ad affrontare temi e vertenze che riguardano il mondo del lavoro. Il responsabile dell’organizzazione Franco Renna e l’amministratore, Giuseppe Roccuzzo hanno illustrato, ognuno per le proprie competenze il quadro della situazione relativa alle condizioni economiche finanziarie della Cgil di Ragusa. I lavori sono stati presieduti da Filippo Scollo.
Nel direttivo si è poi aperto un dibattito sulla situazione politica sindacale che ha caratterizzato un anno di attività in questo territorio. Un anno non facile per le numerose vertenze rimaste ancora aperte, per i nodi sociali che si stringono sempre di più attorno ad una disoccupazione sempre in crescendo che determinano disagi e difficoltà nelle famiglie dei lavoratori.
Questo il quadro tracciato dal segretario generale, Peppe Scifo, e che ha dato origine al dibattito assembleare:
“Siamo a conclusione di un anno molto complicato che ha visto stravolgimenti sul piano politico non indifferenti, una situazione che ci ha portato di fronte ad alcuni cambiamenti straordinari di cui forse non si aveva la minima percezione: la Brexit, le elezioni Americane. Per quello che ci riguarda abbiamo vissuto un anno segnato fortemente da un fatto eccezionale ;il Referendum Costituzionale e la nostra discussione durata diversi mesi scaturita nella scelta della CGIL di votare no. Una scelta di merito e coerente nel metodo a partire dalla decisione di non aderire ai comitati. Una scelta che afferma in modo inequivocabile la nostra autonomia dai partiti, una scelta giusta. Il risultato è stato eccezionale, il nostro impegno ha determinato uno spostamento d’asse sul fronte del NO non indifferente.
Siamo stati tra la gente in giro per tutta la provincia iblea con le iniziative di piazza, i volantinaggi, le assemblee. Siamo stati tra i lavoratori, i pensionati e i giovani, nelle scuole, a spiegare il nostro punto di vista. Il risultato ci ha dato ragione consegnando il 5 dicembre l’immagine di un Paese sano, anzi direi di SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE, senza crolli di borse, invasioni eliene, etc, etc.
Una esperienza che ci ha visti a fianco di pezzi importanti della società civile di questo Paese, L’ANPI, l’Arci. Ma attraverso questo voto siamo stati soprattutto a fianco e vicini a quei giovani che hanno detto NO, non solo alla pasticciata riforma costituzionale, hanno detto no all’idea di non avere futuro, hanno detto no ad una politica fatta di rappresentazioni lontane anni luci dalla realtà. Il 5 dicembre siamo tornati al Paese reale.
Questo risultato ci aiuta e ci incoraggia ancora di più per affrontare la sfida sui nostri Referendum già ammessi dalla Corte di Cassazione lo scorso 9 dicembre. Manca solo il via libera della Consulta previsto per l’11 gennaio prossimo, a quel punto inizia questa grande battaglia per la Cgil, ma soprattutto per tutti i lavoratori, per i giovani e per il Paese.
Le ammissioni fatte dal Ministro del Lavoro, Poletti, che addirittura ipotizzava elezioni politiche anticipate per evitare il voto referendario in primavera danno il senso dell’importanza di questa nostra iniziativa sul piano politico.
E’ di qualche giorno fa il report dell’Inps attraverso il quale venivano diffusi i dati sull’occupazione, dove emerge il crollo dei contratti di lavoro tempo determinato, i contratti di lavoro stagionali e l’aumento sproporzionato dei voucher.
Un dato quest’ultimo che certifica in modo indiscutibile il fallimento del Jobs Act e la sempre crescente frammentazione e precarizzazione del mondo del lavoro. E’ finito il tempo del bel racconto, la narrazione fantasiosa lascia sempre di più il posto ai racconti di sofferenza di miglia di famiglie scivolate sotto la soglia di povertà; 4.598.000 sono gli italiani che vivono in povertà assoluta (Istat).
In Sicilia e nella nostra provincia il trend negativo è purtroppo confermato.
Sul fronte delle vertenze in provincia il 2017 ci vedrà impegnati sul caso Colacem, dove un piano di ristrutturazione a livello nazionale mette a rischio decine di lavoratori colpendo soprattutto lo stabilimento di Pozzallo.
Continueremo la nostra battaglia a fianco dei lavoratori del Consorzio di Bonifica di Ragusa da diversi mesi senza stipendio e tutt’ora in lotta con un presidio permanete. Così come non ci fermeremo di fronte al percorso già intrapreso con la Flai Cgil per denunciare e porre fine alla gestione irresponsabile del Consorzio di Ragusa da parte dei vertici locali. Occorre un’opera di moralizzazione nella gestione di questo ente.
Il 2016 si chiude con l’approvazione della Legge contro il Caporalato e lo sfruttamento, un passo in avanti molto significativo nel contesto del la lotta contro le nuove forme di neoschiavismo che coinvolgono il lavoro in agricoltura e non solo. Una legge voluta fortemente dalla Cgil elaborata anche con il contributo di questa provincia attraverso i propri dirigenti sindacali che hanno promosso emendamenti e rafforzato elementi significativi della legge.
Sul fronte delle infrastrutture il nostro impegno continuerà a fianco dei lavoratori impegnati nelle diverse opere in cantiere, che hanno visto trascorrere un anno all’insegna dell’incertezza, con lavoro ad intermittenza soprattutto quelli impegnati nella realizzazione dei lotti autostradali Rosolini – Modica. Occorre superare questo modo di operare a singhiozzo e dare certezza alla realizzazione delle opere attraverso l’impegno degli attori istituzionali coinvolti. Non è possibile, ne tollerabile, il ripetersi di esperienze negative in materia di opere pubbliche. Occorre realizzarle nei tempi previsti. Le opere servono a dare lavoro nella fase di realizzazione, e servono soprattutto a favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio, soprattutto il nostro interessato da importanti segmenti produttivi.
La Cgil continuerà il proprio impegno a fianco di tutti i lavoratori, i pensionati, i disoccupati e i giovani, attraverso la presenza delle Camere del lavoro in tutto il territorio Ibleo, con il lavoro costante delle categorie nei luoghi di lavoro. Saremo ancora di più impegnati sul fronte della lotta contro il razzismo per la difesa dei più deboli e per rafforzare il concetto di accoglienza e solidarietà rivolto alle miglia di persone in fuga da terribili scenari di guerra, miseria e violenza sparsi per il mondo”. Subito dopo lo scambio di auguri, l’assemblea della Cgil di Ragusa si è sciolta.