La rivista “Dissapore, niente di sacro tranne il cibo” ha scelto i 25 migliori ristoranti di Sicilia, sei dei quali si trovato tra Ragusa, Modica e Scicli(Sampieri). La posizione migliore è la seconda conquistata dalla Locanda Don Serafino, ex stalla in pietra di Ragusa Ibla, di Vincenzo Candiano, che ha conquistato 91 punti su cento. “Una scelta che sulle prime potrebbe lasciarvi spiazzati, ma vi stiamo raccontando il caso in cui le cose semplici sono anche le migliori. Dei piatti istintivi e diretti, quasi fossero le portate di un pranzo domestico, stupisce la perfezione. Una ricerca precisa dei sapori desiderati che risultano quasi scolpiti. Un risultato eccezionale facilmente percepibile da chiunque, che nasconde tuttavia una padronanza del mestiere fuori dal comune.
Terzo classifica “Il Duomo”, sempre di Ragusa Ibla, di Ciccio Sultano, che ha ottenuto 87 punti. “Ciccio Sultano è una divinità di Trinacria. Il migliore tra gli chef nella comunicazione, è diventato anche un abile imprenditore. Le sorti della gastronomia isolana sembrano essere nelle sue mani, come testimoniano i giovani chef che gli rendono omaggio con tanto di piatti dedicati.
Nel suo ristorante, Il Duomo di Ragusa Ibla, lo incontrerete in ogni angolo: nello stile dandy dell’arredo, in quello da studioso della tradizione siciliana dei piatti, nella sua stessa firma sull’etichetta del vino.
Un carattere istrionico e comunque divertente, completato dalla professionalità e cortesia del personale di sala con lo stile meravigliosamente teatrale del sommelier in grande evidenza.
Quanto alla cucina, Sultano è ormai una specie di prestigiatore che presenta paccheri in piedi, gamberi in aria, ali che volano e nuvole che si sciolgono.
Al nono posto si piazza Accursio Craparo di Modica con 81 voti. “Accursio Craparo – si legge nell’analisi – avrà avuto i suoi buoni motivi per andarsene da La Gazza Ladra di Modica dopo aver conquistato la stella Michelin.
Fatto sta che quel ristorante ora ha chiuso mentre Craparo si è ripreso la stella in un locale tutto suo. Dietro i modi cortesi e affabili deve nascondersi un carattere di ferro.
Abbiamo già detto della predilezione per le presentazioni che non passano inosservate, quasi scultoree, come “il carciofo” e “la castagna”. Legata alla terra l’ambientazione del ristorante, che riprende spesso i colori della natura, degli alberi e dei prati”.
La Fattoria delle Torri di Modica di Peppe Barone si è piazzato al 13° posto.
La Fattoria delle Torri era in origine un teatro nel centro di Modica. “Una buona ristrutturazione ha regalato interni romantici piacevolmente sottolineati dalle linee squadrate dei divani verdi.
Nella prima metà del 2016 la cucina è stata affidata al palermitano Ninni Radicini poi passato alla Locanda Gulfi. Adesso il patron Peppe Barone, che è stato maestro di tanti cuochi siciliani, si è di nuovo intestato la cucina con l’aiuto di due giovani allievi, Emilia Iacono e Gianluca Cataldi.
Il pranzo è un viaggio attraverso la Sicilia: dalle campagne intorno a Modica alle ghiaie di Milazzo, fino alle dune di Santa Maria del Focallo”. Voti 79/100.
Quindicesimo il VotaVota di Sampieri, l’unico temporary restaurant di questa classifica. “Luminoso chalet lungo il mare di Sampieri, struggente a fine stagione, è riuscito a imprimere un ricordo indelebile nei fortunati che l’hanno provato. Un’esperienza fugace durata 150 giorni, dal 4 giugno al 31 ottobre 2016 con Peppe Causarano e Antonio Colombo in cucina, bravi a impreziosire con spunti personali l’ottima cucina di pesce”.(71/100)
Ventesimo per La Fenice di Ragusa, dal maître sommelier Marco Muriana, affidabile punto di riferimento della sala.
“Tra mise en place a volte stravaganti e sapori concentrati, i piatti dello chef Carlo Ruta sono piccoli manuali di tecnica culinaria”.. Voto 73/100