Il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Salvo Ingallinera, e il presidente provinciale Federalberghi Saro Dibennardo, hanno incontrato, ieri mattina nella sede Confcommercio di via Roma 212 a Ragusa, gli operatori delle strutture ricettive cittadine. Al centro dell’attenzione gli accertamenti Tarsu-Lamco predisposti dal Comune di Ragusa.
In un documento inviato al primo cittadino, Ingallinera e Dibennardo chiedono un incontro urgente all’Amministrazione comunale alla luce del “grave disagio economico e sociale che tali accertamenti stanno producendo” e “allo scopo di individuare meccanismi di compensazione che possano alleviare i disagi in questione”. La situazione rischia di diventare molto pesante. “Ricordiamo – sottolinea Ingallinera – che l’Ascom ha già presentato richiesta di accesso agli atti per verificare la correttezza degli atti amministrativi che hanno determinato questa grave situazione che, tra l’altro, si verifica in un momento critico per le imprese. Si tratta di una operazione che rappresenta una grave iattura e che non abbiamo remore a definire il frutto di decisioni avventate, mal ponderate e senza concertazione alcuna con le associazioni di categoria che avrebbero potuto fornire indicazioni più aderenti alle esigenze del settore. Rammentiamo, inoltre, che l’aggiudicazione dell’aggiornamento dell’anagrafe immobiliare del Comune alla Lamco costerà a questo territorio oltre tre milioni di euro su sei milioni di accertato in cinque anni. Territorio che è stato, tra l’altro, defraudato di risorse importanti perché, oltre a decidere modalità differenti, si sarebbe potuto stabilire di procedere, ai fini dell’aggiornamento dell’anagrafe immobiliare, in maniera diversa incaricando le aziende professionali e gli studi tecnici della nostra realtà con benefici sui costi per non parlare del fatto che le risorse sarebbero rimaste sul territorio. In più aggiungiamo che, rispetto alle richieste inoltrate nelle scorse settimane, siamo in attesa di ricevere gli atti da parte del segretario generale che per ben due volte ci sono stati negati appellandosi a vari cavilli. Verificheremo se esistono i presupposti per ricorrere al Tribunale amministrativo regionale”. Parla di situazione paradossale il presidente di Federalberghi, Dibennardo. “Proprio nel momento in cui – sottolinea – il settore avrebbe potuto puntare sulle esperienze di questi ultimi anni per consolidarsi, ecco che arriva una mazzata che vanifica tutto. Siamo rammaricati soprattutto per il fatto che non ci sia stata alcun tipo di concertazione. Si tratta di scelte che subiamo dall’alto senza che nessuno si sia fatto il benché minimo problema di ascoltare le nostre opinioni”.