“Ci chiediamo come sia possibile continuare a fare di queste figure pur trovandoci in una realtà che sta cercando in tutti i modi di ritagliarsi un proprio spazio vitale nel campo turistico. Ma i passi in avanti ancora da compiere sono parecchi, almeno a sentire le lamentele che arrivano con riferimento a certi gangli, che dovrebbero essere vitali, della promozione culturale cittadina”. A dirlo è la consigliera comunale di Ragusa Elisa Marino che, in queste ore,
ha raccolto le lamentele di una turista originaria di Roma ma residente a Vienna. Quest’ultima, in visita nella città di Ragusa, ha cercato di visitare il museo archeologico con sede in via Natalelli. “Cercare è infatti la parola giusta – afferma la consigliera Marino – perché la turista, a quello che ha raccontato, ha dovuto prima chiedere a destra e manca prima di trovare l’ingresso che non è ben segnalato. Ma questo sarebbe il minore dei mali. Infatti, non solo è stata fatta entrare all’interno con un biglietto che non ha comportato l’esborso di neppure un euro (“Ma è mai possibile che i beni culturali di questo territorio siano fatti fruire in maniera gratuita” si è chiesta giustamente la turista) ma, avendo modo di visitare i locali della struttura, si è trovata alle prese con una situazione a dir poco spiacevole. Stanze mal illuminate, vetrine espositive poco confacenti, installazioni museali, in particolare in un paio di stanze, senza alcun filo logico, un senso complessivo di sciatteria che rende il quadro più problematico. Per non parlare del fatto che le indicazioni sono poco esplicative. La turista in questione, poi, che non s’è data per vinta, in considerazione del fatto che, avendo viaggiato un po’ ovunque proprio non si è capacitata che il museo in questione sia lasciato in questo stato, si è rivolta alla Soprintendenza per saperne di più. Qui è stata rinviata ai responsabili del polo regionale di Ragusa per i siti culturali. I quali hanno spiegato di conoscere la situazione ma di non avere potuto ancora agire, essendosi insediati da pochi mesi, per rimediare. In effetti, dopo una verifica, abbiamo potuto appurare che non solo la situazione è grave ma che tutti, a vari livelli, conoscono le difficoltà denunciate. Il problema è che, nonostante il tempo passi, nulla si è fatto e nulla si sta facendo per cercare di concretizzare una inversione di tendenza. Chiedo, altresì, anche al sindaco di valutare con attenzione se e in che termini l’Amministrazione comunale può richiedere di attivare interventi specifici in considerazione del fatto che, comunque, il museo archeologico ricade nella nostra città ed è indispensabile fare il possibile per continuare ad evitare brutte figure del genere”.