«Il 12 gennaio scorso -dichiara la parlamentare Marialucia Lorefice -, in Commissione Affari Sociali, la collega Dalila Nesci ha portato all’attenzione del Governo la delicata questione riguardante le assunzioni in Sanità che dovevano avvenire entro il 25 novembre 2015, data in cui è entrata in vigore la Legge 161/2014,
che ha recepito, con ben 12 anni di ritardo, la direttiva europea del 2003 sui turni e i riposi obbligatori del personale sanitario. Il problema delle assunzioni del personale sanitario è stato più volte sollevato dal Movimento 5 Stelle, in Legge di Stabilità 2017; tanto per fare un esempio -aggiunge la Capogruppo M5S XII Commissione Affari Sociali-, avevamo proposto un emendamento per assumere medici, infermieri, tecnici e altri operatori, trovando coperture per oltre 600 milioni di euro. Respinto, purtroppo. E, poi, interrogazioni, un question time in Aula e ancora l’interrogazione in Commissione della scorsa settimana, a prima firma Nesci, con la quale abbiamo chiesto i dati del fabbisogno di personale sanitario trasmessi dalle Regioni, dati che la stessa Nesci insieme alla collega Grillo hanno più volte chiesto, ma ovviamente il Governo non ce li ha mai forniti. E anche questa volta, la risposta data dal Sottosegretario alla Salute Davide Faraone, non è stata per nulla soddisfacente. Il Governo non ci fornisce i dati e continua a non voler assumere. Servono nuove assunzioni -chiosa la Lorefice- per garantire l’applicazione della legge sui turni e i riposi obbligatori, per mettere il personale sanitario in condizione di poter lavorare degnamente e nel rispetto dei loro diritti. E invece, ciò che si prospetta è un’ulteriore deroga, una norma del decreto “Milleproroghe” prorogherebbe, difatti, le assunzioni al 2018. I fatti parlano chiaro, il Governo non ha alcuna intenzione di salvare la Sanità pubblica perché ha altri interessi, mentre l’unico dovrebbe essere quello verso la collettività. Noi -conclude la Lorefice- continueremo a dar filo da torcere a questo Governo scellerato però bisogna che i cittadini sappiano quali follie si registrano tra le scelte di chi governa».