Il 2016 è passato ma nulla si è fatto per avviare il percorso annunciato e dovuto dalla Regione siciliana, della continuità territoriale in Sicilia. E’ trascorso più di un anno dall’approvazione del mio emendamento che destinava gli oramai “famosi” 20 milioni di euro alla continuità aerea nell’Isola ma sull’argomento qualcuno sfugge, tace, omette e dice bugie.
Che fine hanno fatto questi soldi? Sono ancora “congelati” a Palermo? Se lo chiede l’onorevole Nino Minardo. In finanziaria regionale, si è davvero pensato di prevedere un appostamento specifico, come dichiarato dall’assessore regionale Pistorio ad ottobre, per Comiso e Trapani per implementare questa dotazione finanziaria? Oppure e’ un’altra delle tante vacue promesse di un governo siciliano fallimentare???Siamo oltre la metà di gennaio e nessun provvedimento è stato avviato dopo l’ultima conferenza di servizi tra Stato-Regione -peraltro, dalle positive risultanze- come dichiarò lo stesso Pistorio, perché si decise di riservare agli aeroporti minori, tra cui Comiso, la cifra complessiva di 15 milioni sui 20 complessivamente stanziati dalla norma nazionale, ricordiamo, per consentire ai siciliani di usufruire di biglietti aerei a prezzi scontati.
Intanto però, in emergenza, con questi soldi, prosegue Minardo, si è garantita la prosecuzione per un anno del servizio su Lampedusa e Pantelleria, di fatto utilizzandoli per uno scopo diverso da quello per cui il parlamento, su mia proposta, li ha stanziati. A questo punto è opportuno che Pistorio spieghi al popolo siciliano che fine hanno i 20 milioni del mio emendamento visto che il 31 dicembre è passato e non potranno più unirsi ad altre somme. Adesso questo governo regionale dia le risposte e la finisca di ‘scappare’. Non e’ più sopportabile questo “teatrino”, la presa in giro e il rischio dell’ennesimo scippo alla provincia di Ragusa. Sull’argomento depositerò oggi stesso una interrogazione al Ministro dei trasporti Delrio a cui chiederò di rendere conto e ragione al sottoscritto e ai siciliani della inefficienza della Regione e di una storica opportunità persa in un periodo in cui da più parti si urla per i costi proibitivi dei biglietti aerei da e per la Sicilia.