Anche il cielo ha pianto stamani ricordando il sacrificio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. La commemorazione dei due carabinieri uccisi per mano della ‘Ndrangheta nel gennaio del 1994 è stata celebrata stamani nella chiesa Santa Caterina da Siena a Donnalucata, alla presenza delle più alte cariche militari della provincia.
Commosse le parole del sindaco di Scicli, Enzo Giannone, che ha ricordato il momento in cui la notizia giunse al Comune, ventire anni fa. “Ero un giovane assessore della giunta del preside Lonatica, piombammo nello sconforto. Se oggi viviamo in una dimensione di libertà, come cittadini, è anche grazie al sacrificio di questi due miliatri, giovani padri di famiglia, che hanno pagato con la vita il loro senso del dovere”.
Sentito e toccante l’intervento in chiesa del tenente colonnello Federico Reginato: “Non siamo dei fanatici. I carabinieri siamo perosne che hanno paura, come tutti. Facciamo un lavoro difficile e bellissimo, e per questo siamo consapevoli che in qualsiasi momento potremmo essere chiamati a pagare con la vita la nostra missione in questo lavoro”.
La commemorazione è stata officata da Don Nello Garofalo, alla presenza fra gli altri, del nuovo commissario di Modica, Nicodemo Liotti, che ha così fatto la sua prima apparizione ufficiale a Scicli.
Al termine della cerimonia in chiesa, cui hanno partecipato il padre di Vincenzo garofalo e gli altri familiari, grazie anche alle nubi più clementi è stato officiato il picchetto d’onore davanti al monumento ai due caduti in piazza Garofalo, mentre gli studenti del coro e dell’orchestra della Don Milani hanno intonato l’Inno di Mameli, seguito al silenzio intonato da un trombettista dell’Arma.