La senatrice del Pd Venera Padua ha presentato alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe, tuttora in fase di discussione al Senato della Repubblica. “Sono emendamenti che mirano a risolvere una serie di questioni rimaste in sospeso e che riguardano la collettività della provincia di Ragusa. Se accolti, potranno sanare alcune problematiche di notevole rilievo”,
sottolinea Padua. A cominciare dal primo, che fornisce una mano a quegli enti locali che pur avendo avviato una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale a norma del testo unico sugli enti locali, non abbiano rispettato i termini di approvazione previsti dalla legge, fornendo la facoltà di deliberare un nuovo piano di riassetto (entro il 30 aprile 2017) a condizione che, nel frattempo, si sia conseguito un miglioramento dei propri conti. Un ente locale che potrebbe usufruire di tale possibilità, ad esempio, è il Comune di Pozzallo. Un altro emendamento depositato riguarda il mondo della scuola e si propone di sanare la situazione di alcuni dirigenti siciliani non immessi in ruolo nonostante tale fosse la volontà della legge sulla Buona Scuola, che aveva previsto un corso di formazione che in Sicilia ha assunto la sembianze di una vera e propria selezione (pur non essendo tale). Un’altra questione riguarda il riordino delle rete ospedaliera. Infatti, dopo le polemiche sorte nel territorio ibleo negli ultimi giorni, la sen. Padua ha presentato una proposta per dare la possibilità alle regioni a statuto speciale, in deroga alle previsioni sulle classificazioni ospedaliere e per “ragioni di salute inerenti l’eccezionale afflusso di immigrati”, di prevedere nei piani di riorganizzazione della rete la presenza di più presidi sede di Dea di I livello nel medesimo bacino d’utenza. Questo significherebbe che anche gli ospedali riuniti di Modica-Scicli potrebbero esser elevati al rango di spoke. Un’altra proposta di modifica al decreto-legge del Governo riguarda la soluzione dell’intricata vicenda concernente i rimborsi del sisma del 1990, dove è stato concertato con l’esecutivo di stanziare più fondi (30 milioni di euro per gli anni 2017-2019) in modo da recuperare le somme necessarie per il pagamento dei tributi non dovuti. Infine, un altro emendamento si occupa dell’annosa questione del riutilizzo dei locali del soppresso Tribunale di Modica. Qui si prevede, per i tribunali accorpanti (come quello di Ragusa), la possibilità di utilizzare per “ragioni inerenti risparmi di spesa” o “esigenze di sicurezza o incolumità pubblica legate al territorio di riferimento”, in modo permanente, quegli immobili di proprietà statale o comunale che erano già adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni soppressi a seguito della riforma della geografia giudiziaria. Un intervento che consentirebbe, dunque, di utilizzare anche il Palagiustizia di Modica.