Dopo le avversità atmosferiche da alluvione che ha colpito il Comune di Modica, nella notte fra domenica 22 e lunedi 23 gennaio, e che hanno comportato ingenti danni a beni mobili ed immobili dei privati e del patrimonio pubblico, per fortuna senza vittime e feriti, il sottoscritto Antonino Di Giacomo quale cittadino del Comune di Modica scrive alla S.V. quale Sindaco della città, a nome proprio, ed interprete sicuramente delle intenzioni e dei sentimenti dell’intera comunità, per esprimere l’ammirazione, il senso del dovere e soprattutto di solidarietà e di altruismo, con cui, con tempestività, ha avviato e gestito, (cosi come nella memorabile nevicata di capodanno 2015/2016 nel territorio modicano),
gli interventi e l’emergenza con il competente servizio Comunale di Protezione Civile, unitamente al Vicesindaco, all’Assessore Belluardo, all’Assessore Lorefice e all’intera ed efficiente struttura tecnica comunale di cui si avvale, che hanno mitigato e ridotto i danni ed i rischi con la messa in sicurezza delle infrastrutture coinvolte e prontamente aiutando le persone in pericolo ed in difficoltà.
Lo scrivente ha potuto personalmente constatare la gravità della situazione, che, se non fosse stata affrontata con estrema attenzione e gestita con un intervento di impeccabile professionalità, avrebbe senza dubbio causato una tragedia mai registrata e senza precedenti, se non quella occorsa in epoca remota, storicamente nota, dell’alluvione del 1902.
In ogni caso, pur con la consapevolezza che la Sicilia ha dimostrato la sua impreparazione alle emergenze come dagli accadimenti degli ultimi anni, in termini di danni, questa sconvolgente avversità atmosferica naturale, seppure dolorosa e sconvolgente per le gravi e maggiori conseguenze che avrebbe potuto causare, lascia, in tutti noi, la piena consapevolezza di una presenza diffusa nel territorio comunale di Modica del soccorso urgente, garantito in prima persona da Lei Sig. Sindaco, dalla Protezione Civile, dai Vigili del fuoco e dai Tecnici del Comune, per la maniera esemplare con cui è stata affrontata l’emergenza, dando, a parere dello scrivente, una maggiore fiducia negli Enti e nelle istituzioni , quando questi sono gestiti e formati con così grande efficienza.
Con grande ammirazione, ha costatato il senso di solidarietà, umanità ed umiltà con cui Lei e i Suoi stretti collaboratori avete gestito la macchina dell’urgente calamità e del soccorso, a memoria, lo scrivente non ha mai saputo e conosciuto un Sindaco che oltre a gestire e coordinare l’emergenza del soccorso in casi come questi o analoghi durante la nevicata di capodanno, sia intervenuto in prima persona ponendosi in prima fila come al fronte durante la guerra di trincea, utilizzando mezzi e macchine a disposizione, necessari per ridurre i rischi dell’emergenza e la messa in sicurezza di persone e cose.
Dalle prime ore del pomeriggio del 22 gennaio, 2017 ininterrottamente e durante l’alluvione della notte di domenica 22 gennaio, quando, ciascuno di noi stava comodamente a casa sua, al calduccio, sentendo fuori il tumulto dell’alluvione, Lei operava e agiva, prendendo atto della gravità dell’allerta, ed in via cautelativa, emetteva l’ordinanza sindacale di chiusura di tutte le istituzioni scolastiche per lunedi 23 gennaio, ed interveniva repentinamente nel soccorso dell’emergenza, assieme ai suoi stretti collaboratori, il cui comune denominatore è stato sempre e sempre sarà la umana vicinanza ai cittadini durante le vicissitudini impreviste degli eventi naturali ed eccezionali.
Ha constato personalmente, recandosi nella via Fontana a mezzogiorno, che Lei era ancora lì assieme ad un gruppo di cittadini, instancabilmente ed ininterrottamente impegnato per verificare i danni derivanti dall’inondazione dell’ alveo del torrente di Via Fontana all’ingresso della cava coperta, rassicurando i cittadini colpiti di non essere lasciati soli. Lo scrivente non poteva esimersi in quella circostanza dall’ esprimere un apprezzamento prettamente positivo e spontaneo dell’operato efficace e solidale da Lei Sig. Sindaco Abbate, che dopo oltre 30 ore ininterrotte di duro lavoro, senza soste e riposo, era ancora lì a sostenere i suoi concittadini.
Al riguardo, in questa assonanza di intenti e di solidarietà ed altruismo, cita una bellissima lettera scritta da un vigile del fuoco, che lo scrivente ha trovato navigando in rete e che racconta dei sentimenti e delle emozioni che prova un pompiere, come dice lui, durante il suo lavoro. Nella lettera parla dei suoi interventi, di quando ha soccorso una donna incastrata nelle lamiere della sua macchina, di quando ha convinto una persona a non suicidarsi, di quando è intervenuto in un incendio, della sua esperienza al terremoto de L’Aquila, di quando a fine turno torna a casa e abbraccia la moglie e la sua bambina. Lui dice, e cito testualmente alcuni passi della lettera, ”perché agli occhi della gente i vigili del fuoco sono eroi ma anche loro hanno un cuore e provano certe cose, anche se non le fanno apparire durante l’intervento”. Ricordando un rientro in sede dopo un intervento particolare, scrive ”dopo qualche ora rientriamo… nessuno parla… siamo tutti presi dai nostri pensieri… in caserma ancora per qualche minuto poi c’è il cambio turno… una doccia e saluto i colleghi”. E prosegue dicendo ”il nostro è un lavoro straordinario… ti permette di aiutare il prossimo… ti fa crescere… si diventa più sensibili davanti alla vita… ti fa conoscere gente straordinaria”. E conclude ”io scrivo queste cose per far capire a chi non è un vigile del fuoco quello che facciamo… tutti i giorni… di noi si parla solo dopo gravi calamità… ma noi tutti i giorni e tutte le notti siamo lì per voi… con voi sempre!!!”.
Non possiamo che congratularci con Lei per aver attivato con senso di dedizione e responsabilità e nell’ esclusivo interesse della cittadinanza, in soli due giorni e con carattere di urgenza la Delibera di Giunta relativa alla richiesta al Governo per il riconoscimento dello stato di emergenza ai fini riconoscimento dello Stato di calamità naturale e al Presidente della Regione Siciliana per deliberare l’esistenza di eccezionale calamità per avversità atmosferica per il territorio del comune di Modica notevolmente danneggiato, ciò al fine di richiedere le provvidenze previste dalla legge n 185 del 14 febbraio 1992 a favore dei cittadini e del Comune per i danni irreparabili arrecati al patrimonio immobiliare ed in particolare alla viabilità pubblica, nonché, al patrimonio privato oltre che al comparto agricolo e zootecnico in genere, pesantemente gravato dalle inevitabili ripercussioni economiche.
Ritenuto che la presente comunicazione di apprezzamento viene inviata anche alle emittenti televisive e resa pubblica, ritiene utile rammentare ai concittadini che il Comune di Modica ha messo a disposizione nel suo sito web, un modulo da riempire, quale dichiarazione sostitutiva dei danni subiti e previa verifica da parte dei tecnici competenti della protezione civile, al fine della richiesta di contributi per i danni subiti. E non di meno ritiene ricordare che all’indomani dell’alluvione il Presidente della Regione Rosario Crocetta su sollecitazione si è recato a Modica per constatarne e verificarne i danni; lo stesso aveva assunto l’ impegno al rientro di provvedere urgentemente allo stanziamento con appositi finanziamenti per gli interventi urgenti, e mantenendo quanto promesso ha fatto deliberare dalla Giunta Regionale Siciliana di incrementare di ben oltre 10 milioni di euro la dotazione economica per le calamità naturali a favore dei comuni coinvolti; somme che serviranno al momento a garantire la copertura finanziaria per gli interventi urgenti che sono stati messi in campo in questi giorni per mettere in sicurezza le infrastrutture danneggiate dall’evento calamitoso. Inoltre, al momento, la Giunta Comunale di Modica per allenire e venire incontro ai cittadini che hanno subito danni dell’alluvione ha deliberato l’esenzione della “Tari” per sei mesi rispetto alla normale scadenza.
Giova rammentare la normativa nazionale che regola i rischi naturali circa l’effettiva capacità di reagire alle emergenze tramite una adeguata prevenzione in base a quanto stabilito dalla Legge 225/92 poi integrata nella legge 100 del 12 luglio 2012 , che individua i soggetti chiamati a svolgere sul territorio di rispettiva competenza le funzioni fondamentali dell’attività di protezione civile, negli gli Enti locali, quali l’attuazione degli interventi di prevenzione e protezione delle varie ipotesi di “rischio”.
Tra i compiti c’è infatti la predisposizione dei piani comunali di emergenza che sono determinati nel definire uomini e risorse necessari sulla base dei vari piani di rischio. E che in quasi tutti i comuni d’Italia per scarsità di finanziamenti e di risorse economiche non hanno attuato. Modica è una città a rischio idrogeologico per cui il piano della protezione civile diventa necessario ed indispensabile. Lo scrivente ha appreso, con piena soddisfazione, da una Sua comunicazione, riportata in questi giorni nell’editoriale RTM, che a seguito dell’erogazione di ulteriori finanziamenti nell’ambito dei Fondi del Piano Operativo complementare che saranno erogati dalla Regione Sicilia, sarà sua cura utilizzarli prioritariamente in interventi strutturali mirati alla prevenzione dei rischi volte alla predisposizione del piano della sicurezza idrogeologica.
La città, per la sua collocazione strutturale geologica e per alcune scelte politiche errate del passato, non adeguatamente valutate all’epoca, per alcune concessioni costruttive in prossimità degli alvi di Via Fontana, paga adesso i rischi attuali e le conseguenze delle scelte effettuate, per tali motivi la manutenzione periodica, la pulizia e il monitoraggio degli alvei diventano prioritari ed indispensabili per evitare ulteriori danni idrogeologici. Occorrerà essere vigilanti ed applicare realmente le sanzioni nei confronti di coloro che ignari della gravità, volutamente depositano e scaricano materiale in disuso nella cava, lungo il percorso, ostruendo la canalizzazione dell’acqua torrenziale, con gravi rischi e pericoli per l’intera comunità cittadina. Alla luce di quanto sopra, la predisposizione, redazione ed approvazione del Piano di Sicurezza Idrogeologico diventa essenziale, e una prerogativa urgente non più improcrastinabile da parte del Sindaco e dell’Assessore competente Belluardo per la salvaguardia dell’incolumità e la sicurezza dell’intera Città di Modica.
Infine, La invito a porgere e ad estendere un sentito ringraziamento da parte della cittadinanza alle persone del Suo Staff ed in particolare al Vice Sindaco, all’Assessore Belluardo, all’Assessore Lorefice, ai funzionari, tecnici e giovani della Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell’Ordine, nonché, ai tecnici e agli operai della “Spm” che, per il bene comune e nell’interesse pubblico, hanno mitigato e ridotto i danni e i rischi con la messa in sicurezza delle infrastrutture coinvolte, prontamente aiutando le persone in difficoltà, nonché, un ringraziamento al Comandante e alla polizia locale che con la loro efficienza e senso di abnegazione hanno garantito la transitabilità nelle strade cittadine e la vivibilità sia al centro della città sia nelle periferie.
Modica 30/01/2017 dott. Antonino Di Giacomo