I Comuni hanno l’obbligo di coprire il 100% dei costi di gestione del servizio acquedotto, fognatura e depurazione attraverso l’applicazione di una tariffa che deve generare un introito pari alla spesa effettuata, ma non hanno il diritto di riscuotere una entrata maggiore dei costi effettivamente sostenuti. L’aumento del 120% della tariffa, approvato dalla Triade Commissariale con delibera n. 18 del 29/4/2016, si basa esclusivamente su due dati di carattere presuntivo:
1) una previsione di spesa per l’anno 2016 di € 2.609.523,00;
2) una previsione di acqua consumata di metri cubi 1.125.350.
Pertanto deve essere quantificata a consuntivo la spesa effettiva di gestione del servizio per l’anno 2016 nonché accertati i metri cubi di acqua effettivamente consumati attraverso le letture di tutti i contatori al fine di verificare se con la tariffa applicata il comune riscuote una entrata maggiore dei costi sostenuti. E’ compito quindi della nuova amministrazione Giannone di determinare l’ammontare della suddetta spesa di gestione 2016 nonché di accertare i metri cubi di consumi idrici attraverso le letture di tutti i contatori.
Il Comitato “Cambiare Scicli” chiede al Sindaco che vengano resi pubblici il dettaglio dei costi sostenuti per l’anno 2016 nonché i metri cubi di consumi idrici accertati al fine di riconoscere a tutti gli utenti un congruo credito da detrarre all’ammontare della fattura a saldo per l’anno 2016 perché è quasi certo che il Comune non ha speso i preventivati 2.609.523 euro.
E’ da anni che il comune non riesce ad accertare i metri cubi di acqua effettivamente consumati attraverso le letture di tutti i contatori né a sostituire tempestivamente quelli guasti o illeggibili e difatti le fatture di acconto 2016 sono state calcolate sulla base di un consumo stimato pari al 50% rispetto all’anno precedente. In definitiva, il Comune fattura meno metri cubi di quelli realmente consumati, introitando di meno e dovendo quindi mantenere una tariffa più elevata per coprire interamente i costi.
Un semplice calcolo dimostra che a Scicli i metri cubi di acqua fatturati sono inferiori alla media pro capite dei consumi. Ipotizzando un consumo minimo di 60 metri cubi l’anno per ogni abitante otteniamo un consumo di acqua di 1.611.000 metri cubi (n. abitanti 26.850 x 60). Se a questo dato aggiungiamo i consumi dei locali pubblici e di tutte le altre attività nonché i maggiori consumi, dovuti alla presenza dei numerosi turisti nella stagione estiva, otteniamo presumibilmente un consumo effettivo annuo di 1.700.000 metri cubi. Pertanto sfuggono alla rilevazione e al pagamento oltre 500.000 metri cubi di acqua rispetto al consumo preventivato di mc. 1.125.350 . E questo è il risultato di anni di pessima gestione del Comune di Scicli.