Cgil Ragusa. Sabato diverse iniziative in provincia sulla prima giornata nazionale della campagna referendaria contro i voucher e in materia di appalti

La prima “Giornata nazionale” della campagna referendaria “Libera il lavoro Con 2 Sì Tutta un’altra Italia”, si terrà anche nel territorio della provincia di Ragusa sabato 11 febbraio dove al centro della mobilitazione ci saranno i due referendum popolari per il lavoro promossi dalla Cgil Ragusa per l’abrogazione dei voucher e per la responsabilità solidale in materia di appalti.

Tutte le Camere del Lavoro realizzeranno iniziative sul territorio e in tutte le città d’Italia saranno organizzati presidi e punti di volantinaggio.  Alle ore 12.00 in punto da ogni luogo dove è stata promossa l’iniziativa si alzeranno in cielo migliaia di palloncini con gli slogan dei due referendum popolari per il lavoro.  La Cgil di Ragusa svolgerà delle iniziative, contemporaneamente a tutte le altre città d’Italia nei comuni di Comiso, Modica, Pozzallo, Ragusa e Scicli.
“Si tratta di due quesiti referendari, commenta Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa, che ci consegnano una grande opportunità̀ per liberare il lavoro e cambiare l’Italia.
Uno dei due referendum abrogativi riguarda i voucher. Gli ultimi anni hanno visto un boom dell’utilizzo dei voucher, i famosi “ticket da mini-impieghi”, che sono diventati lo strumento per spacciare come accessori od occasionali attività̀ che accessorie od occasionali non sono.
Attraverso i voucher si è data copertura al lavoro subordinato, cioè a quella forma che prevede un contratto pagato secondo quando stabilito dalle norme e dalla contrattazione collettiva. I voucher sono ormai di fatto uno strumento malato di sommersione e precarizzazione del lavoro: uno o due voucher servono per “coprire” un’intera giornata di lavoro ed anche più, evitando controlli e pertanto favorendo, non ostacolando, il pagamento in nero.
L’altro quesito referendario, continua Peppe Scifo, riguarda l’abrogazione di quelle norme introdotte dalla legge Fornero, che ammettono  la deroga alla responsabilità solidale  negli appalti. Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in un’azienda in sub-appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele.
Significa difendere i diritti di coloro che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione di fronte ai frequenti fallimenti delle imprese in sub appalto e in sub fornitura, spesso accompagnati dalla loro irreperibilità dopo la cessazione dell’attività lavorativa e contrastare le pratiche di concorrenza sleale. In sostanza, il quesito chiede che ci sia un’uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra committente e appaltatore nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro”.
Lo scorso 29 settembre , la Cgil ha consegnato alla Camera oltre 1 milione 150 mila firme certificate per la proposta di legge di iniziativa popolare. Un percorso fatto nelle piazze, nei luoghi di lavoro, che ha visto il coinvolgimento di associazioni, intellettuali ed artisti che ha impegnato migliaia di iscritti e simpatizzanti attorno alla necessità di mettere il lavoro al centro della politica, per invertire  la tendenza di impoverimento e di svuotamento del valore sociale del lavoro nel nostro Paese. Tutto questo ha come protagonisti anzitutto lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, ognuno di noi, ognuna delle persone che da sempre credono nella partecipazione come motore della democrazia.

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