La Squadra Mobile ha tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco, munizioni e ricettazione i pluripregiudicati Francesco Piscopo, 73 anni, Calogero Piscopo, 45 anni, e Marco Piscopo, 35 anni, tutti residenti a Vittoria, padre e figli. Sono parenti dei fratelli Piscopo
condannati per la strage di “San Basilio” del 1999 nata per alcuni contrasti all’interno dell’organizzazione mafiosa “stidda”.
Nell’ambito delle costanti attività investigative della Squadra Mobile di Ragusa, è stato possibile appurare che alcuni appartenenti della famiglia Piscopo, potessero detenere armi, anche in considerazione delle segnalazioni di colpi d’arma da fuoco provenienti dalla zona nella quale insiste la loro residenza, nonché luogo di custodia dei greggi di loro proprietà.
Al fine di verificare quanto emerso dall’attività di pedinamento ed appostamento, gli uomini della Squadra Mobile, collaborati anche dai Commissariati di Comiso e Vittoria, hanno fatto un rapido accesso presso la casa di residenza dei Piscopo e nell’attiguo ovile.
La perquisizione è stata particolarmente complessa data la vastità dei terreni di proprietà dei Piscopo e dello stato dei luoghi.
All’arrivo dei polizotti i Piscopo riferivano che non c’era nulla da cercare e che era inutile l’attività degli investigatori impegnati a ricercare armi delle quali era stata chiesta la consegna.
Il tentativo dei Piscopo è risultato vano, difatti dopo diversi minuti sono state rivenute le prime cartucce dentro casa, segno questo che potessero esserci armi, pertanto l’attività è proseguita anche nel caseggiato di pertinenza adibito a magazzino. Uno dei Piscopo ammetteva di detenere un’arma per difesa personale e per difendere le pecore dai cani che talvolta le azzannano. Peccato che il fucile fosse stato rubato anni prima ad un vittoriese; peraltro non è stato consegnato da lui ma trovato da uno dei poliziotti impiegati per la perquisizione. Continuando l’attività di ricerca sono state rivenute altre due pistole, entrambe con matricola abrasa, occultate ma pronte all’uso e perfettamente funzionanti.
Dopo aver concluso l’attività, è stato necessario far sopraggiungere la Polizia Scientifica per un sopralluogo al fine di effettuare i rilievi fotografici dei luoghi del rinvenimento. I Piscopo sono stati associati presso la casa Circondariale di Ragusa ad eccezione dell’anziano che, considerata l’età, è stato sottoposto in regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Le armi oggetto di sequestro sono state inviate alla sezione specializzata della Polizia Scientifica che le comparerà con quelle utilizzate in altri delitti.