Contrari all’accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa. E, per questo motivo, sostenitori dell’azione portata avanti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha inviato, nei giorni scorsi, una lettera al ministro per lo Sviluppo economico per chiedere chiarimenti in proposito. Il parco commerciale Isole Iblee, l’associazione per la società
e lo sviluppo Confronto, il Ccn Antica Ibla e il forum dei centri commerciali naturali di Ragusa hanno inviato una nota al governatore in cui chiariscono, in rappresentanza delle suddette sigle e quali portatori di interessi collettivi, facendosi portavoce delle aspettative delle numerose imprese che non sono state mai coinvolte nella decisione di accorpamento, di avere avviato una petizione che sarà trasmessa a Palermo nei prossimi giorni. Nella petizione, è manifestata “una posizione assolutamente contraria a tale accorpamento tanto dispersivo quanto dannoso per quel Sistema Ragusa che ha fatto dell’area iblea un’isola nell’isola, a conferma che il fenomeno non interessa solo la provincia di Ragusa”. La provincia di Siracusa, infatti, ha avviato un percorso per fare in modo che l’accorpamento possa essere revocato. “Intendiamo sottolineare – è spiegato ancora nel documento a Crocetta – che il Consiglio della nuova Camera accorpata potrebbe essere dichiarato illegittimo perché, a quanto pare, riferito a dati riscontrati per buona parte di dubbia veridicità, così da falsare la rappresentatività delle organizzazioni nell’ambito dello stesso Consiglio (tant’è che è stata chiamata in causa la magistratura). Dichiariamo di condividere quanto sostenuto con la lettera cui si fa riferimento in ordine all’invito rivolto al ministro per lo Sviluppo economico per una rivisitazione dell’accorpamento tenendo conto delle innovazioni normative introdotte col decreto legislativo n.219 del 25 novembre 2016 oltre che delle procedure propedeutiche all’accorpamento; e all’intendimento di procedere alla revoca del decreto di accorpamento citato nella missiva”. Inoltre le associazioni chiedono di volere innanzitutto tenere conto, oltre che delle istanze del territorio di Siracusa, anche di quelle altrettanto legittime della maggioranza delle imprese della provincia di Ragusa e più volte espresse pure dai parlamentari dell’area iblea; e di provvedere urgentemente alla preannunciata revoca del decreto di nomina del Consiglio della nuova Camera accorpata, prima del suo insediamento previsto per il 14 febbraio”. Allo stesso tempo, le associazioni in questione hanno inoltrato una lettera ai parlamentari nazionali e regionali della provincia di Ragusa, ai sindaci e ai presidenti dei Consigli comunali, alle organizzazioni sindacali e datoriali dell’area iblea auspicando e sollecitando un loro convinto ed autorevole intervento a sostegno della richiesta avanzata al presidente della Regione. “Ciò – è scritto in quest’altra lettera – a difesa dell’intero territorio e nel rispetto delle numerose imprese che, come sicuramente risulterà ai destinatari della presente, hanno da sempre chiesto una rivisitazione del ruolo delle Camere di commercio (fino al punto di chiederne la chiusura) e non intendono accettare un accorpamento con un territorio tanto dispersivo, in una sede tanto lontana e distaccata dove una rappresentanza numericamente esigua potrebbe non essere messa nelle condizioni di determinare scelte rispondenti alle esigenze e peculiarità del territorio ibleo”.