Con il libro “Diaro modicano” e l’inaugurazione della mostra documentaria, la Fondazione Grimaldi ha reso omaggio al letterato Raffaele Grana Scolari

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La grafia lineare, pulita, chiara che tratteggia avvenimenti, ricordi, emozioni di tutta una vita. Un letterato che racconta il periodo che sta vivendo e i suoi grandi cambiamenti, sulla scena nazionale e ovviamente anche su quella locale. Una ricostruzione dell’Italia e di Modica dal 1871 al 1943 che trova l’attenzione che da anni meritava grazie al lavoro della Fondazione Grimaldi di Modica e del suo presidente,

il professore Uccio Barone. A lasciare questa testimonianza è uno degli uomini più illustri che la città di Modica annoveri tra i suoi cittadini: Raffaele Grana Scolari. Colto borghese vissuto a cavallo tra due dei secoli più decisivi per la storia del mondo intero, il XIX e il XX, letterato, compositore, poeta, amante della sua terra e della realtà storica che lo circondava, Grana Scolari ha lasciato tantissime testimonianze del periodo in cui ha vissuto. Alcune di queste note, che sono anche ricordi e appunti manoscritti, sono state ritrovate dal nipote Antonio Grana e consegnate alla Fondazione.  Barone le ha riviste e riordinate sotto forma di “Diario modicano”, che sabato sera è stato presentato durante il convegno “Raffaele Grana Scolari” che si è svolto a Palazzo Grimaldi a Modica. All’appuntamento, al quale sono intervenuti il sindaco di Modica, Ignazio Abate, il presidente Barone che, insieme al nipote Antonio, è curatore del testo, l’attore Carlo Cartier che ha letto alcuni passaggi del libro, alternandosi ad un sofisticato accompagnamento musicale, hanno partecipato appassionati, storici e sostenitori dell’attività del letterato. Il convegno ha inoltre inaugurato la mostra dedicata a Grana Scolari che resterà allestita per una settimana sempre alla sede della Fondazione.
“Diario modicano”, racconta con puntualità e partecipazione gli avvenimenti della grande politica nazionale e gli effetti che essi ebbero sul contesto locale, tracciandone un quadro completo: non solo la realtà politica, ma anche le vicende sociali, etiche, economiche e persino religiose che Modica attraversava in quegli anni. “Sono orgoglioso e felice di avere conosciuto attraverso i suoi scritti un uomo così speciale e dedito alla sua città, come Grana Scolari – commenta il professore Barone che ha anche scritto l’introduzione del testo – Un testimone raffinato e schietto del suo tempo che ci ha regalato tantissime opere, tutte di rilievo, grazie alle quali la memoria della città e di tutta la provincia può sentirsi tutelata e tramandata alle future generazioni. Definirei “Diario modicano” un interessante e appassionante “zibaldone” che testimonia la straordinaria identificazione culturale ed umana di Raffaele Grana Scolari con Modica e la sua storia”. La mostra sarà visitabile per tutta la settimana, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (domenica mattina chiuso).

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