Convocata dal consiglio di amministrazione e presieduta da Giuseppe Occhipinti si è riunita a Ragusa l’assemblea ordinaria del Consorzio di tutela del formaggio Ragusano Dop. Diversi e tutti di grande importanza per la filiera i punti all’ordine. Particolarmente animato e propositivo il dibattito che ha fatto seguito alla relazione del Presidente Occhipinti che, oltre ad aver fatto un bilancio sull’intenza attività fin qui svolta, ha spronato tutti a meglio concretizzare le opportunità che, grazie al Consorzio, possono essere valorizzate nell’interesse dell’intero settore zootecnico ibleo e, di conseguenza, del territorio e dell’economia locale e non solo.
“Il Consorzio – ha detto Occhipinti – ha tutti i requisiti previsti dalle norme comunitarie, nazionali e regionali.. Ci sono attività che possono essere rilanciate; occorre però una diversa e maggiore convinzione da parte non solo dei produttori e degli altri soggetti della filiera, ma anche da parte delle Istituzioni locali e soprattutto regionali. E’ vero che il Consorzio può già accedere agli interventi per la promozione ma è anche vero che per le imprese che vogliono attrezzarsi, che vogliono convertire i loro indirizzi produttivi per passare alla produzione di “Ragusano Dop” i bandi, pur se annunciati da anni, non sono stati ancora pubblicati. Assurdo ma vero a maggior ragione se si tiene conto che si tratta dei fondi comunitari previsti dalla programmazione 2014-2017. Fra gli allevatori e le loro cooperative c’è una disponibilità che non può non essere valorizzata. Ma l’aiuto del Consorzio non basta: si auspica una maggiore attenzione da parte di tutti, e dei politici in particolare” . Ed in tal senso l’assemblea ha approvato un documento teso a rilanciare la produzione del ragusano e a sensibilizzare la classe dirigente delle provincia di Ragusa a dimostrare maggiore sensibilità per un prodotto di grande pregio fra le eccellenze agroalimentare e per la gastronomia iblea e di grande valore sul piano occupazionale ed economico: e non quanto per quello che è l’attuale livello produttivo ma per le sue immense potenzialità produttive.
Dal dibattito è emerso il fatto che sono tanti coloro che confondono il “ragusano”, che avendo un marchio di “denominazione di origine protetta” e quindi tracciabile e di qualità garantita, col caciocavaddu (chiamandolo erroneamente caciocavallo) somigliante, ma prodotto, in molti casi, in maniera incontrollata, con materia prima di origine non tracciabile (spesso anche con cagliate importate) e quindi di scarsa affidabilità. Per contrastare tale fenomeno l’assemblea ha votato un ordine del giorno che impegna il Consiglio di Amministrazione ed il Presidente di assumere ogni utile iniziativa per salvaguardare gli interessi dei produttori di ragusano dop, provvedendo, per prima cosa, ad incontrare i rappresentanti dei commercianti per sensibilizzare quei rivenditori che continuano ad esporre il formaggio con marchio in maniera equivoca ed ingannevole nei confronti dei consumatori.
L’assemblea, fra l,altro ha approvato il bilancio relativo all’esercizio 2016 ed ha definito il regolamento interno la cui approvazione è stata rinviata alla prossima riunione che dovrà avere luogo entro la prima decade di marzo.