“Buona parte della propria vita professionale dedicata allo studio, conservazione, fruizione e tutela del notevole patrimonio archeologico della Sicilia sud-orientale”: questa la motivazione contenuta nella pergamena che il sindaco Federico Piccitto ha consegnato nel corso di una cerimonia all’archeologa,
professoressa Paola Pelagatti in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Ragusa all’illustre studiosa. Presso la prestigiosa sede dell’auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla si è svolta, infatti, oggi la cerimonia promossa dall’Amministrazione comunale per attribuire tale onorificenza alla professoressa Pelagatti. Il sindaco Federico Piccitto nel corso del suo intervento ha sottolineato i grandi meriti dell’archeologa che “con le sue ricerche e le sue numerose pubblicazioni dedicate al nostro patrimonio storico, è riuscita a valorizzare e calamitare sempre più all’attenzione di studiosi e ricercatori verso il nostro inestimabile patrimonio archeologico”.
La Pelagatti ha colto l’occasione per rimarcare l’interesse che il territorio deve avere sia per il Museo Archeologico di Ragusa che per Camarina. Parlando della struttura museale della città, nata nel 1960, ha ricordato l’intervento dell’allora sindaco Camelo Pisana che si prodigò per mettere a disposizione i locali. “Il Museo di Ragusa ubicato nella centralissima via Roma è della provincia di Ragusa e deve essere custodito e valorizzato ulteriormente – ha affermato la Pelagatti”. Parole di apprezzamento per il lavoro svolto nel campo dell’archeologia nel territorio ragusano sono state rivolte dalla stessa professoressa Pelagatti anche all’archeologo Giovanni Distefano che tanto ha fatto sia per il Museo archeologico di Ragusa che per Camarina. Parlando proprio dell’importante parco archeologico la professoressa Paola Pelagatti, rivolgendosi al primo cittadino, lo ha invitato a considerarsi non solo sindaco di Ragusa ma anche sindaco di Camarina, un luogo che deve essere salvaguardato affinché non vada irrimediabilmente perduto e diventare così solo un ricordo per gli eruditi.