Dopo l’esito negativo, presso il ministero del Lavoro del tentativo di conciliazione, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec Uil hanno indetto per venerdì 17 marzo una giornata di sciopero in tutto il settore gas-acqua (interessati oltre 45 mila lavoratori) per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2015.
Le parti, datoriali e sindacali, sono ancora lontanissime dal trovare un accordo di rinnovo, sia per l’aspetto economico che per il sistema normativo che regola il contratto di settore: irragionevoli, infatti gli aumenti salariali proposti; inaccettabili, oltretutto, il demansionamento per riorganizzazione aziendale e i licenziamenti facili per scarso rendimento.
Ecco perchè i sindacati di categoria hanno dichiarato una giornata di sciopero e lo stato di agitazione con conseguente sospensione di ogni prestazione straordinaria, unitamente al blocco delle relazioni sindacali in tutto il settore, per ulteriori trenta giorni.
Assemblee informative e iniziative di mobilitazione, finalizzate a sbloccare il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale sono state intraprese anche a livello territoriale.
“È inaccettabile che dopo 14 mesi di trattative le proposte delle associazioni imprenditoriali siano del tutto sproporzionate e peggiorative, sia sotto il profilo normativo, che sotto l’aspetto salariale”, affermano i segretari territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, rispettivamente Filippo Scollo, Giorgio Saggese e Giuseppe Scarpata.