Nuovo traguardo della Cardiologia Interventistica dell’ASP di Ragusa. Grazie all’applicazione della “Crioablazione”, una tecnica innovativa che si avvale del “freddo”, i pazienti con Fibrillazione Atriale hanno una nuova possibilità di cura.
«La fibrillazione atriale – spiega Antonino Nicosia, direttore della S.C. Cardiologia 1 di Ragusa, è l’aritmia cardiaca più comune, che colpisce in Europa circa 10 milioni di persone. La attivazione atriale scoordinata, percepita dal paziente come cardiopalmo, determina una maggiore affaticabilità e un rischio embolico elevato in pazienti con età maggiore di 50 anni.»
Le cure tradizionali sono volte alla prevenzione del rischio tromboembolico (con farmaci anticoagulanti e/o device di occlusione dell’auricola sx) e all’interruzione mediante radiofrequenza dei “cortocircuiti” cardiaci che nascono proprio nell’atrio sx.
Da qualche mese si è introdotta la cosiddetta “crioablazione”: si usano dispositivi a forma di palloncino (“criopalloni”) con temperatura media di -40 gradi che gelano e quindi cicatrizzano il tessuto da cui origina lo stimolo elettrico anormale.
«La crioablazione è la tecnica alternativa alla radiofrequenza e all’ablazione chirurgica” dice il Dr. Giuseppe Campisi, che ha eseguito la metodica – oggi siamo in grado di garantire una migliore qualità di vita al paziente e maggiore sicurezza nella cura: minori complicanze ed incidenza di recidive, minore esposizione a radiazioni per tecnici e malati, sedazione molto meno profonda.»
«Grazie di cuore non solo al Dr. Campisi, ma a tutta l’equipe tecnico-infermieristica di elettrofisiologia, specie al Sig. Carmelo Licitra, che con grande professionalità e dedizione ci hanno aiutato a raggiungere un traguardo importante. Siamo orgogliosi di offrire ai nostri pazienti una tecnica praticata solo in 3 ospedali siciliani – dice il direttore Dr. A. Nicosia. Ringrazio la Direzione Aziendale, che ha sostenuto con fattività ed entusiasmo i miei progetti innovativi.»