Sospensione del servizio di sostegno educativa domiciliare al comune di Ragusa, Fisascat-cisl e Filcams-cgil chiedono un incontro al sindaco e all’assessore ai servizi sociali

Salvatore-Scannavino

La Fisascat-Cisl, sede territoriale di Ragusa, e la Filcams-Cigl di Ragusa hanno chiesto un incontro urgente al sindaco Federico Piccitto e all’assessore ai Servizi sociali, Gianluca Leggio, per conoscere i motivi che hanno portato alla sospensione,

dal 15 marzo scorso, del servizio di sostegno educativa domiciliare. All’incontro i sindacati hanno chiesto la presenza dei rappresentanti delle coop, Quarantacinque e Medicare, che si occupano di gestire il servizio in questione la cui sospensione, scrivono i sindacati, oltre a creare serie difficoltà nei confronti dei soggetti interessati, rischia di ripercuotersi sulla tenuta dei livelli occupazionali, nonché sulla continuità di reddito dei lavoratori e delle loro famiglie. In realtà, l’Amministrazione comunale sembra voglia procedere con un affidamento diretto alle stesse coop ma riducendo il servizio, in termini di ore, di circa il trenta per cento. “Siamo certi che l’Amministrazione comunale – affermano i rappresentanti sindacali Salvatore Scannavino (Fisascat-Cisl) e Salvatore Tavolino (Filcams-Cgil) – nel rispondere presente alla nostra richiesta di convocazione, vorrà fornirci nel dettaglio tutte le motivazioni che hanno portato alla sospensione di un servizio che interessa da vicino ben sessanta minori e che si adopererà per fare in modo che lo stesso possa ripartire nella maniera migliore, agli stessi patti e condizioni, al più presto”. Tra l’altro, il servizio in questione era già proseguito, dal gennaio scorso, in regime di proroga. Il servizio di assistenza educativa domiciliare è rivolto alle famiglie con minori, in stato di disagio, ed è finalizzato a contrastare il deterioramento della qualità delle relazioni familiari e sociali attraverso: la socializzazione del minore; il sostegno alle funzioni genitoriali; la promozione delle risorse del minore  in vista di una maggiore autonomia; il lavoro per una progettualità futura nell’adolescente; l’educazione dei minori (all’igiene, all’uso del tempo libero, ecc.); il sostegno scolastico e l’integrazione socio-culturale. Il servizio, tra l’altro, ha impiegato figure professionali come assistenti sociali, educatori professionali, Osa e psicologi.

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