Ragusa, il “pizzo alla chiesa” e il consigliere comunale Gulino. “Si strumentalizza la questione”

gulinodariorg

“Innegabile una certa sensazione di piacere nel constatare che anche i tanto vituperati consiglieri grillini da 60 voti, capitati per caso sulla scena politica locale, fanno notizia. Per un mio semplice post, per l’ennesima erogazione di fondi a favore della Curia, si è scatenato l’inferno sui social con contatti e condivisioni a migliaia, segnale inequivocabile di aver sollevato un argomento di grande attualità”.
Dario Gulino, Consigliere Movimento 5 Stelle Ragusa, al centro delle polemiche dopo le accuse lanciate con un post su Facebook riguardo i contributi dati alla Chiesa che, l’esponente grillino aveva definito “pizzo”, rigetta la chiamata in il Movimento 5 Stelle, il Sindaco, l’amministrazione e quant’altri è solo il mezzo per strumentalizzare l’occasione e sfruttarla con finalità politiche.

I social sono pieni di opinioni, se si dovesse impiantare una polemica per ogni post ci vorrebbe tre vite per raccapezzarsi.

“La strumentalizzazione è palese, in certi casi strategicamente preordinata, studiata a tavolino: quello che non si comprende è come mai i grillini sbagliano tanto, sono incapaci e inadatti, inefficienti e sprovveduti, ma appena parlano, anche solo sui social, dove ci si rivolge, prioritariamente agli amici, si scatena il finimondo.

Perché tanta paura dei grillini? Perché aizzare le folle? Cosa si teme? Forse una nuova e più forte affermazione? Non c’è da preoccuparsi, abbiamo amministrato tanto male che la gente non ne vorrà più sapere… forse.

Quanto al mio post è fin troppo evidente che si è voluto esagerare nell’assegnare un preciso significato al termine pizzo, intendendolo solo come attinente a fenomeni mafiosi che forse non possono essere accostati alla Chiesa, trattandosi entrambi, di poteri sovraordinati con caratteristiche talmente diverse da non poter generare paragoni.

La scelta del termine, che non rinnego e del quale mi assumo ogni eventuale responsabilità, voleva significare solo l’imposizione silenziosa di determinate scelte che, per tanti versi, sembrano, ai più, piuttosto pretestuose nel contesto dei rapporti fra Clero e pubblico.

Ritengo per far chiarezza che il sottoscritto non è battezzato, è anticlericale ed agnostico, tutti particolari che possono inquadrare meglio il senso delle mie esternazioni, riconducendole sul binario di un naturale dissenso verso molti aspetti che coinvolgono la Chiesa e, particolarmente, verso i rapporti, da più ambienti riconosciuti come discutibili, fra istituzioni e Vaticano.

Non avete eletto dei cattolici ma semplici cittadini, senza distinzioni di sesso, religione, o altre discriminazioni del mondo attuale.

In tale contesto, dissentire dall’elargizione di 45.000 euro per l’apertura delle chiese mi sembra il minimo, visto che in realtà questi sono solo una piccola punta del icerberg di fonti pubblici “donati” al Clero senza nessun effettivo controllo.

Come ha fatto rilevare su un giornale online un attento e giovane commentatore, in alcune mie risposte ai commenti sul post si possono ritrovare elementi che possono irritare maggiormente altre sensibilità.

Dall’ultimo viaggio del Papa a Milano, costato oltre 3 milioni e duecento mila euro, dei quali un milione e mezzo solo per il palco, agli innumerevoli scandali della chiesa, dalla pedofilia a quelli finanziari, dall’utilizzo disinvolto delle elemosine per gli attici dei cardinali ai rapporti non sempre chiari con mafia e criminalità, ritengo che considerazioni sulla chiesa possano essere giustificate oltre che legittime.

E non c’è sindaco che deve prendere le distanze, soprattutto quando a parlare sono proprio esponenti del PD, partito che giornalmente è chiamato in causa per inchieste, scandali, e reati ben piu’ gravi.

Piuttosto lo scandalo è di chi, eletto in un partito, salta il fosso, con disinvoltura, volteggiando da destra a sinistra, opponendosi prima ad un politico per poi abbracciarlo, o ad ex politici presidenti di associazioni e Opere Pie uniti in questi banchetti forse per accaparrare qualche voto.

Non vorrei ricordare i voltafaccia per l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale, allorquando qualcuno ammise di aver votato per il candidato del Movimento 5 Stelle su precisa indicazione del proprio leader che, si disse, volle avere anche la conferma del voto tramite foto della scheda ripresa con lo smartphone.

E qualcuno vorrebbe scandalizzarsi perché ho usato la parola ‘pizzo’ ? Non fatemi ridere, ditemi piuttosto come si chiama quello che ho citato.

Riconduciamo allora, perché è meglio per tutti, la politica sui binari della civile convivenza democratica e lasciamo le esternazioni sui social agli aspetti della vita privata, non istituzionale.

Vorrei rassicurare anche qualcuno che ha definito queste querelle ‘stucchevoli’ e “di basso livello”: è passata la tempesta che ha squassato i rami degli alberi, passerà anche quella sul protocollo con la curia, perché stanno arrivando i turisti e la macchina si deve mettere in moto, soprattutto per le assunzioni dei custodi-ciceroni, che saranno selezionati, è proprio il caso di dirlo, per ‘virtù dello spirito santo, già si intravede all’orizzonte la questione delle firme per la candidatura della Raggi che, per qualche giorno, relegherà i fatti locali, a episodi marginali, poi ci sarà qualche arresto eccellente, sempre nel solito partito e, dopo ancora, si potrà tornare a parlare dell’assessore pasticciere o dei consiglieri da 60 voti. In attesa delle elezioni”.

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