Scicli brucia. Brucia nei suoi beni materiali e brucia nei suoi sentimenti. Più di un chilometro di spiaggia di sabbia dorata andata in fiamme e cinque cassonetti, in un sol colpo, andati distrutti. Due incendi di chiara matrice dolosa in piena notte, fra venerdì e sabato, hanno impegnato i vigili del fuoco nell’avere ragione delle fiamme. La cronaca. Ignoti i malviventi che si sono resi protagonisti di un vasto incendio in un tratto costiero di quasi un chilometro: dalla foce del torrente Modica-Scicli fino quasi a Pezza Filippa.
Un lungo tratto già “violentato” dallo spiaggiamento di diverse tonnellate di canne che l’alluvione del 22 e 23 gennaio scorsi ha riversato in mare. Successivamente dopo pochi giorni lo stesso mare, con il suo moto ondoso, ha depositato sull’arenile le stesse quantità di canne rendendo impraticabile il tratto di riviera. Chi ha agito, nella sua azione delinquenziale, ha agito con il chiaro intento di colpire l’immagine del territorio. Il fuoco è stato appiccato in più punti, più di cinque i focolai contati lungo tutto l’arenile che fino a mezzogiorno ancora era fumante. Azione ignobile da parte di chi non ha coscienza di cosa ha creato con quei falò in spiaggia: ha distrutto la bellezza che viene dalla fine sabbia dorata propria di queste “tesoro mediterraneo”. Se è stato un gesto di disubbidienza civile lo ha fatto selvaggiamente non informato del grande lavoro che ha fatto l’Amministrazione comunale del sindaco Vincenzo Giannone per avviare i lavori di rimozione delle canne spiaggiate e del ripristino della spiaggia. Da due mesi la giunta, con al fianco i tecnici dell’ente, hanno percorso in lungo e largo la provincia e la Regione per individuare il sistema meno indolore e più legale capace di riconsegnare al patrimonio del territorio la natura propria di questo tratto di costa. Oggi un nuovo appello acchè il progetto individuato per ripulire l’arenile invaso dalle canne venga avviato il più presto possibile. Il sindaco Vincenzo Giannone ha preso carta e penna ed ha scritto al dipartimento regionale di protezione civile, alla Srr/Ato, al commissario del Libero consorzio comunale di Ragusa, Dario Cartabellotta, al quale spetta il compito di emanare l’ordinanza per l’avvio del progetto di rimozione delle canne spiaggiate. “Un incendio di consistenti dimensioni, tale circostanza, e la possibilità che un simile evento possa ripetersi, crea profonda preoccupazione nell’Amministrazione – ha scritto il sindaco Giannone – invitiamo ad assegnare la conseguente necessaria priorità all’intrapresa attività finalizzata alla rimozione delle canne spiaggiate, nella consapevolezza che la nostra preoccupazione sia condivisa da tutti i soggetti coinvolti nel procedimento”. Se l’incendio ai danni del litorale è un grave atto delinquenziale, altrettanto grave è l’incendio ai danni di cinque cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani posizionati in contrada “Genovese”, una zona extraurbana ad alta densità abitativa. Ignoti hanno agito in piena notte senza che nessuno si accorgesse di nulla. Per entrambi gli episodi indagano i carabinieri. In seguito ad alcuni episodi incendiari di probabile natura dolosa perpetrati stanotte e aventi di mira cassonetti per la raccolta rifiuti e le canne spiaggiate lungo il litorale, il sindaco di Scicli Enzo Giannone,
a nome dell’amministrazione comunale, dichiara: “Abbiamo intrapreso, in questa città, un cammino di legalità, con il conforto della Prefettura e delle forze dell’ordine. Nell’attesa di avere le opportune informazioni sugli sviluppi delle indagini, speriamo fortemente che detti episodi non siano in correlazione con l’esperienza politica ed amministrativa in atto contrassegnata dall’impegno forte e costante in direzione dell’affermazione dei valori della legalità all’interno della comunità. Proseguiremo lungo questa direttrice etica, sapendo che Scicli è con noi”.