La Polizia a seguito dello sbarco di giovedi scorso ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di THIAM Braham, 40 enne senegalese, ONOCHIE INYA Maruel, 23 enne nigeriano ed un minore. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Nella mattinata di mercoledi l’unità navale “PHOENIX” veniva indirizzata da IMRCC Roma nelle acque internazionali di competenza SAR LIBICA ove era stata segnalata la presenza di alcuni gommoni e barchini in legno, carichi di migranti, in precarie condizioni di galleggiabilità. La predetta nave, quindi, procedeva al soccorso ed al trasbordo dei migranti che venivano condotti al porto di Pozzallo ove giungeva intorno alle 15,00 di giovedì. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.
Le indagini sono state avviate nell’immediatezza e sono durate oltre le 24 ore per individuare gli scafisti e tuttora sono in corso approfondimenti per identificare altri soggetti probabilmente responsabili di essere stati coloro i quali hanno comandato altre imbarcazioni. Secondo i migranti ascoltati come testimoni, gli scafisti, anche in questo caso sono partiti in momenti diversi e da spiagge diverse, segno della presenza di più organizzazioni criminali sulle coste libiche.
Si registra la presenza nuovamente di nuclei familiari siriani con numerosi bambini di tenera età. Al termine delle indagini è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli scafisti centro africani, responsabili, senza alcun dubbio, secondo i testimoni ascoltati di aver condotto per ottenere un profitto ingiusto. Gli arrestati sono stati condotti presso l’istituto di pena di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel 2017 sono 27 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.