Bollette enel e servizio pubblico lettera aperta. Riceviamo e pubblichiamo

lettera

Lo Stato si compone in diverse strutture che hanno il compito di svolgere un servizio di tutela per diritti sanciti dalla Costituzione
Italiana. A garanzia e per il rispetto di tali diritti si sono emenate delle leggi, la 241/90 e delle direttive di applicazione, Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 genneio 1994 oltre ad altre di carattere sociale, al fine di evitare discriminazioni fra i cittadini di varia natura. La Direttiva del Presidente del Consiglio puntualizza con rigore, che nella gestione dei servizi pubblici il cittadino deve essere trattato con equità e giustizia e deve essere agevolato nei suoi obblighi e nei suoi diritti descrivendo tutti i servizi che hanno carattere pubblico senza scopo di lucro ma, al costo reale sino alla fase finale. Fra questi si trova il servizio di fornitura di Energia Elettrica.

In Sicilia la fornitura di energia elettrica veniva gestita da una “Società Elettrica” e per i tempi di allora si andava avanti alla meno peggio. Un bel giorno qualcuno a Roma pensò di nazionalizzare il servizio elettrico per dare ai siciliani un miglior servizio a un costo minore facendo attraversare la rete elettrica dallo stivale per lo stretto di Messina. Detto fatto e con la soddisfazione di tutti lo Stato gestiva direttamente la fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale.

Ma le cose non andavano bene, i servizi mancavano di efficienza e l’indebitamento era sempre crescente bisognava trovare una soluzione. Allora ci fu un altro genio (a Roma non mancano ce ne sono tanti) privatiziamo il servizio dandolo in mano ai privati così si crea la concorrenza a vantaggio degli utenti e dell’efficienza. (In Italia si fa tutto sempre nell’interesse dei cittadini).

Fu istituita l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas col compito di sorvegliare e adottare provvedimenti atti al buon funzionamento del servizio. Questo è il sogno!

I contratti Enel venivano stipulati con una tariffa unica per la fornitura. Poi da qualche anno si sono inventati la semplificazione della bolletta ed è venuta fuori la complicazione dei costi. Infatti c’è un costo per la materia prima, poi c’è il trasporto del contatore ed in fine c’è la gestione del sistema che racchiude tanti oneri che dal 2009 al 2012 sono triplicati e dal 2012 ad oggi non si può fare il calcolo. Il tutto con il benestare dell’Autorità con la delibera del 2014 e quella del 2015 in ossequio alla direttiva “efficienzaenergetica 2012/27/ce della Comunità Europea. Quindi tutto in regola, se a ciò si aggiunge che c’è stato il benestare delle associazioni dei consumatori e di categoria e tanti altri, è tutto in regola.

Allora, in questa fase chiudiamo con una domanda all’Enel: se l’utente paga il costo reale del servizio, come fa ad investire enormi capitali all’estero?

L’Italia è piena di cervelloni che sputano sentenze nei salotti e strisciano fuori dall’uscio di casa, bisogna creare un movimento perchè ci siamo milioni di pensionati con pensione da fame siamo sfruttati non solo dall’Enel Ma dall’Inps che contesta indebiti falsi ai pensionati e non solo, non effettua gli aumenti nemmeno in base al costo della vita, e procede a fare trattenute che sono vere appropriazioni indebite, come nel mese di marzo sono state azzerate numerosissime pensioni.

Alle Autorità in indirizzo chiedo se hanno percezione di come si trova una persona anziana senza mezzi per vivere?
E CI DEFINIAMO UN PAESE CIVILE!
Cerruto Giorgio

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