I festeggiamenti di San Giorgio, co-patrono della città di Modica come San Pietro, si svolgono oggi, proprio il 23 aprile giorno che il calendario festeggia per il santo cavaliere(in genere i festeggiamenti sono la domenica successiva al 23 aprile). La festa è caratterizzata dall’attaccamento dei cosiddetti Sangiorgiari al simulacro del santo(è stato costituita l’associazione portatori di San Giorgio), che viene tradizionalmente portato a spalla per le vie della città, in un clima festoso sempre crescente. I Sangiuggiari (devoti di San Giorgio), acerrimi nemici dei Sampitrari (devoti di San Pietro), portano a spalla il simulacro del venerabile per le vie della città.
Oggi pomeriggio la festa inizia con l’uscita del simulacro subito dopo la messa delle 16, salutato da raffiche di volantini e abbondanti fuochi d’artificio, subito dopo parte la processione che si snoda pare tutta la città alta e bassa al grido di “A chi puttamu a nuddu. Gioggio, Gioggio, Gioggio..”. Elemento particolare è l’andatura del Santo, la statua viene fatta procedere a passo veloce con alcuni sprazzi in cui viene fatto correre, simulando il galoppo del cavallo. Diverse le soste. alla Società Operaia Carlo Papa, a Sant’Antonino, a Casa di Nino Baglieri, davanti all’ex carcere, all’interno dell’Oratorio Salesiano, al Pizzo, a Santa Teresa, e poi a Santa Margherita, prima di raggiungere Corso Umberto
Il giro del santo è intervallato da alcune soste (fimmati) per far rifocillare i portatori con scacce, uova sode e bevande(da qualche anno sono vietati i liquori).
Il rientro in chiesa e i “gira”. Il rientro di San Giorgio, che avviene in tarda serata, è molto suggestivo poichè il simulacro, dopo i fuochi conclusivi, rientra in chiesa e viene fatto girare più volte tra le navate (i gira) e solo quando si è stanchi viene riposto nel transetto.
La figura di San Giorgio nel territorio della contea di Modica e in particolare a Modica stessa affonda le sue radici dal 1090 quando il conte Ruggero fu ispirato in sogno dal megalomartire alla vittoria nella battaglia di Cerami contro i musulmani. L’evento suscitò una forte attrazione per il Santo tanto da stimolare un vero sentimento devozionale. Tale culto è cresciuto nel popolo in modo anomalo in quanto imposto dall’alto (dal potere politico) ma, malgrado questo la devozione si espansa sempre più. San Giorgio quindi fu scelto Patrono della Città e titolare della omonima matrice e ne fu l’indiscusso fino al XVII sec. quando i canonici della collegiata di San Pietro avanzarono delle pretese riguardo la matricità e il patronato a causa dell’espansione della nuova parte bassa dopo il terremoto.
Particolare non indifferente: i lavoratori dell’Asp(l’azienda sanitaria)riconoscono in San Giorgio il patrono e quando il 23 aprile cade di settimana, la sanità modicana la considera come giorno festivo. I dipendenti comunali riconoscono in San Pietro il patrono e fanno festa il 29 giugno.
da siciliainfesta